K metro 0 – Le torbiere hanno riscaldato le case irlandesi per secoli. Ma attraversarle in bicicletta potrebbe contribuire a diffondere un turismo lento, sostenibile? E salvare così questo paesaggio? E la domanda che si è posta Susanne Masters nel suo reportage per la BBC sul viaggio di cinque giorni e 200 km che ha
K metro 0 – Le torbiere hanno riscaldato le case irlandesi per secoli. Ma attraversarle in bicicletta potrebbe contribuire a diffondere un turismo lento, sostenibile? E salvare così questo paesaggio?
E la domanda che si è posta Susanne Masters nel suo reportage per la BBC sul viaggio di cinque giorni e 200 km che ha compiuto lungo le piccole strade di campagna e il paesaggio torboso della zona.
Pedalando attraverso i villaggi, ha visto che le case lungo la strada immagazzinavano zolle di torba in capannoni. A dimostrazione che il taglio della torba non è una tradizione del passato, ma ancor oggi fa parte della cultura irlandese.
La torbiera è una zona umida paludosa in cui la vegetazione morta, sprofondata e impregnata d’acqua, non riesce a decomporsi, a causa dell’acidità dell’ambiente, ma si accumula lentamente. Rappresenta lo stadio iniziale della formazione del carbone.
Tagliata dal terreno ed essiccata, la torba è un combustibile che ha tenuto al caldo le famiglie irlandesi, ha infuso aroma al whisky per secoli e ha custodito la storia dell’Irlanda.
Durante il XVIII secolo, quando la maggior parte delle foreste irlandesi era già stata disboscata, la torba, che copre circa il 20% dell’Irlanda, era un combustibile che gli agricoltori potevano raccogliere dalle paludi. Il taglio della torba divenne un’industria e, mentre veniva scavata nelle profondità, furono trovati resti di culture passate, come gioielli e persino corpi umani (celebri i cadaveri ben conservati ritrovati in Gran Bretagna e Irlanda conosciuti come mummie di palude”).
Ma questo ecosistema non è solo un vasto sito archeologico, è anche un’importante risorsa che aiuta il pianeta. A livello globale le torbiere racchiudono il doppio del carbonio rispetto a tutte le foreste del mondo. E mentre queste immagazzinano carbonio per decenni o secoli, le torbiere lo immagazzinano per millenni.
Lungo le strade pianeggianti tra le montagne del Connemara, Susanne Masters ha scoperto che questa regione selvaggia dell’Irlanda occidentale (nella contea di Glaway) è una destinazione ciclistica particolarmente invitante.
Arrrivata a Clifden, “la capitale del Connemara”, ha noleggiato una bicicletta e pedalato lungo linee rette dove la torba era stata tagliata a mano, spingendosi fino a Rosmuck, con un sosta al Pearse Cultural Centre. Qui Patrick Pearse, capo della rivolta del 1916 dei repubblicani irlandesi contro il dominio britannico, costruì la sua residenza estiva, un tipico cottage con il tetto di paglia. La visita inizia nel nuovo centro visitatori con installazioni interattive che permettono di scoprire la lingua, la cultura, e il paesaggio del Connemara National Park, un luogo unico. Poi un sentiero conduce al cottage restaurato rimasto come lo lasciò Pearse nel 1915, immerso nel paesaggio anch’esso intatto come 100 anni fa.
L’erica in fiore colora il paesaggio e profuma il miele locale. L’aria che soffia su questa parte del Connemara è considerata la più pulita d’Europa.
Percorrendo l’incantevole strada costiera oltre Carna, si arriva al castello di Ballynahinch sul fiume Owenmore, dove si può far sosta per gustare il whisky torbato della Micil Distillery, che produce anche gin aromatizzato con mirto di palude locale, i cui ciuffi dalle foglie grigie cingono i bordi della strada, col loro aroma resinoso.
Dirigendosi verso Derryclare Lough, oltre le montagne Twelve Bens (“le dodici cime”) un complesso di dodici celebri e pittoresche colline, si imbocca un tratto di 6 km di percorso ciclo-pedonale senz’ auto costruito finora per la nuova Connemara Greenway.
Ci sono molti modi per godersi le torbiere della zona su due ruote. Durante una gita di un giorno da Clifden, si può percorrere The Bog Road attraverso Roundstone Bog, quindi visitare il villaggio di Roundstone e tornare a Clifden su un percorso costiero attraverso Errisberg e Ballyconneely. In un tour di tre giorni, si può pedalare da Clifden al Connemara Park Visitor Centre, oltre l’abbazia di Kylemore, fino a Leenaun. Quindi, raggiungere il Pearse Cultural Center e proseguire fino a Ballynahinch prima di tornare a Clifden.
Esposto casualmente nel centro visitatori c’era un tronco di pino datato al radiocarbonio, risalente a 8.600 anni – una reliquia di un’antica foresta inglobata e preservata dalla palude. La materia organica che normalmente si decompone se esposta all’aria e agli agenti atmosferici è conservata da condizioni di palude che inibiscono la crescita batterica e la isolano dalle temperature estreme.
Visualizzando la cronologia, si apprende che le torbiere sono il risultato dell’intervento umano. Cinquemila anni fa, le prime persone a stabilirsi nel Connemara disboscarono aree di foresta primordiale per l’agricoltura usando asce di pietra e il fuoco. Asce di bronzo e di ferro d’epoca più recente hanno accelerato questo declino su larga scala della copertura forestale. Depositi di carbone da precedenti incendi boschivi hanno bloccato il drenaggio del suolo, che con l’accumularsi di precipitazioni elevate, ha alimentato la crescita delle torbiere.
Oggi il taglio della torba continua, in parte illegalmente, in torbiere protette. Lo scorso autunno, la Commissione europea aveva notificato all’Irlanda che, se il taglio del manto erboso nelle paludi protette non cesserà, la questione passerà alla Corte di giustizia europea. Tuttavia, il taglio della torba per uso privato è così radicato nella cultura locale che è probabile che duri.
“L’Irlanda è un paese strategico a livello globale per le torbiere”, sostiene Clare Noone, ricercatrice presso l’Irish Climate Analysis and Research Units. “Sfortunatamente, la maggior parte delle torbiere irlandesi è stata prosciugata o degradata e [in questo stato] è probabile che esse siano attualmente fonti significative di emissioni di carbonio, contribuendo al riscaldamento globale. Con un’attenta gestione, questo processo potrebbe essere invertito. Le torbiere potrebbero tornare un importante serbatoio e contribuire a rallentare gli impatti del cambiamento climatico”.
Secondo Micheline Sheehy Skeffington, ecologa locale delle zone umide, appassionata di ciclismo e presidente della Botanical Society of Britain & Ireland, gli interventi su piccola scala sono molto meno distruttivi del taglio della torba su scala industriale che diventa compost orticolo e combustibile per centrali elettriche. “Il manto erboso tagliato a mano è molto diverso da quello tagliato a macchina: è meno distruttivo e più lento ad estendersi”. Il Regno Unito ha vietato la vendita di torba orticola ai giardinieri e le centrali elettriche irlandesi che bruciano torba vengono chiuse.
La speranza, tuttavia, è che se più persone pedalano attraverso questo paesaggio unico, ciò potrebbe contribuire ad alimentare un turismo lento e sostenibile utile alla salvaguardia di questo ecosistema.