K metro 0 – Oslo – In molti paesi dell’Europa, dopo la fase più acuta dell’emergenza legata al COVID 19, sta iniziando la cosiddetta “fase 2”. I governi dei paesi sono alle prese con le modalità di riapertura di diverse attività, e con la gestione del post-lockdown a livello sociale.

Intanto in Norvegia, dopo cinque settimane di stop, oggi riapriranno gli asili. Secondo la tabella di marcia norvegese, anche i fisioterapisti e gli psicologi possono tornare al lavoro lunedì, con parrucchieri e dermatologi che apriranno anche questa settimana.

Le autorità locali hanno di recente dichiarato che la pandemia è sotto controllo, dando così l’ok alla riapertura delle scuole dell’infanzia.

“Andare all’asilo è sicuro”, come dichiarato dal ministro dell’Istruzione, Guri Melby, alla vigilia delle riaperture, ricordando che i bambini sono stati meno colpiti dal Covid-19.

Ovviamente per autorizzare la riapertura degli asili, ci sono dei protocolli molto rigidi da rispettare, ad esempio per i bambini sotto i tre anni sarà possibile fare attività solamente in gruppi di tre e sotto la supervisione di un adulto. Per i bambini dai tre ai sei anni sarà possibile stare in gruppi da sei.

In questa fase di ripartenza restano comunque i dubbi da parte di diversi genitori, che su Facebook si sono detti preoccupati della ripresa delle attività negli asili, infatti è stato creato ad hoc il gruppo ‘Il mio bambino non deve essere una cavia per il Covid-19’ e lanciata una petizione online che ha raccolto oltre 28.000 firme. Inoltre, stando ad un sondaggio pubblicato dall’emittente ‘Nrk’, il 24% dei genitori non vuole mandare i propri figli all’asilo ed il 13% ritiene che non siano al sicuro.

Insieme ad Austria, Danimarca e Germania, la Norvegia è tra i primi paesi a iniziare ad allentare le restrizioni, che sono state annunciate il 12 marzo.