K metro 0 – Cosenza – In questa ricorrenza internazionale che si celebra il 27 gennaio di ogni anno, per commemorare le vittime dell’Olocausto, il Comune di Acquappesa, ricorda Geniale Bruni, eroe della resistenza calabrese e acquappesana. Bruni un giovane calabrese che sacrificò la sua vita per la libertà di tutti, combattendo la violenza e il totalitarismo nazifascista,
K metro 0 – Cosenza – In questa ricorrenza internazionale che si celebra il 27 gennaio di ogni anno, per commemorare le vittime dell’Olocausto, il Comune di Acquappesa, ricorda Geniale Bruni, eroe della resistenza calabrese e acquappesana.
Bruni un giovane calabrese che sacrificò la sua vita per la libertà di tutti, combattendo la violenza e il totalitarismo nazifascista, nacque ad Aiello Calabro il 5 febbraio 1923 da Giovanni e Maria Volpe, si sposò ad Acquappesa con Orsilia Ioselli, da cui ebbe un figlio. Ad Acquappesa la famiglia si era stabilita in Via Cristoforo Colombo, dove ancora abitano i parenti. Venne arruolato, ma nel momento della scelta fatidica, dopo un inevitabile periodo di sbandamento, anziché fuggire per tornarsene a casa, come fecero in tanti, decise di passare nelle file partigiane della 143° Brigata Garibaldi dell’Emilia Romagna. Era il primo gennaio del 1944.
Alcune informazioni in merito al suo arresto fanno pensare ad un atto eroico, simile a quello compiuto da Salvo d’Acquisto. In seguito alla resa incondizionata dell’8 settembre 1943 e allo sbaragliamento dell’esercito che ne seguì, per non cadere in mano ai nazisti che mettevano in atto il piano Alarico disarmando le truppe italiane, riuscì a fuggire e ad arruolarsi dopo qualche mese tra i partigiani. Ma proprio in un’azione contro i nazisti, si dice, che si addossò la colpa dell’esplosione di una bomba a mano contro di loro, per salvare i compagni. Secondo altre notizie, invece, cadde in mano nazista a causa di una anonima denuncia. Dalla targa commemorativa che è stata collocata a Parma, nel centro storico della città, il nome di Geniale Bruni compare insieme a quello di altri caduti del quartiere, nella lotta contro il fascismo.
Geniale venne catturato il 26 dicembre del 1944 da truppe nazifasciste, come partigiano appartenente alla 47° Brigata Garibaldi, fu imprigionato a Parma e poi condotto nel Campo di transito di Bolzano, per poi partire alla volta del lager di Mauthausen in Austria, dove tra prove atroci, lavori forzati, angherie e maltrattamenti quotidiani e condizioni di vita impossibili, morirà di polmonite il 13 marzo 1945, poco prima dell’arrivo dell’esercito americano. Testimoniano di aver assistito alla sua morte Annibale Visconti fu Carmen e Angelo Bianchi fu Virginio.
Riconosciuto “Partigiano combattente caduto” con anzianità dal 1/1/1944 al 18/3/1945 nella Brigata 143° Garibaldi ai sensi del Decreto LL n. 518 della G.U. dell’11 settembre 1945 n. 109 , come si deduce da un documento del 5.2.1947, la famiglia usufruì del premio di Solidarietà nazionale consistente in 20mila lire , circa 617,44 euro di oggi.
A memoria del suo nobile sacrificio rimangono una foto da militare e una lapide, quella posta dal Comune di Parma in Via d’Azeglio, nel 1955 in occasione del decennale della Resistenza.