K metro 0 – Bucarest – La modifica urgente delle leggi sulla giustizia è stata la principale richiesta avanzata dalla maggioranza dei magistrati che hanno partecipato, ieri, alle consultazioni organizzate dal presidente Nicusor Dan al Palazzo Cotroceni. Secondo i partecipanti, le riforme introdotte nel 2022 avrebbero favorito la creazione di un sistema oligarchico, penalizzando l’indipendenza
K metro 0 – Bucarest – La modifica urgente delle leggi sulla giustizia è stata la principale richiesta avanzata dalla maggioranza dei magistrati che hanno partecipato, ieri, alle consultazioni organizzate dal presidente Nicusor Dan al Palazzo Cotroceni.
Secondo i partecipanti, le riforme introdotte nel 2022 avrebbero favorito la creazione di un sistema oligarchico, penalizzando l’indipendenza della magistratura. Secondo l’emittente “Radio Romania”, undici magistrati, attuali ed ex, hanno denunciato pubblicamente interferenze dei vertici giudiziari, problemi nei meccanismi di promozione e procedimenti disciplinari avviati senza motivazioni reali. Il presidente ha ascoltato gli interventi per quasi quattro ore, proseguendo poi il confronto con altri 40 magistrati in incontri a porte chiuse. Alcuni partecipanti hanno parlato di una situazione critica del sistema giudiziario, mentre altri hanno sostenuto che la giustizia romena stia andando nella giusta direzione.
Il presidente ha definito il confronto “utile” per chiarire all’opinione pubblica le condizioni di lavoro dei magistrati. Le questioni sollevate saranno esaminate in questi giorni da un gruppo di lavoro del governo incaricato di valutare possibili modifiche alle leggi sulla giustizia.
Reazioni dure sono arrivate dall’opposizione rumena alla proposta del presidente Dan di indire un referendum sulla riforma della giustizia e l’indipendenza del sistema giudiziario. I partiti di opposizione accusano il capo dello Stato di interferenze nella magistratura e valutano l’avvio di una procedura di impeachment, sulla quale però difficilmente sarà possibile trovare i numeri in Parlamento.
Un primo conteggio è previsto per oggi, quando deputati e senatori dell’area sovranista si riuniranno per verificare il sostegno all’iniziativa. Per avviare la procedura servirebbero 155 firme, un obiettivo considerato difficile, soprattutto dopo il rifiuto del partito Pot di aderire.













