K metro 0 – Pristina – La situazione della sicurezza in Kosovo è “attualmente calma, ma ancora fragile e vulnerabile a una rapida escalation delle tensioni”. Lo ha dichiarato in un’intervista rilasciata a “Rtk2”, il comandante della missione Kfor, il generale Oskan Ulutas. Il generale, ha ricordato che, dopo gli scontri del 2023, la Nato
K metro 0 – Pristina – La situazione della sicurezza in Kosovo è “attualmente calma, ma ancora fragile e vulnerabile a una rapida escalation delle tensioni”. Lo ha dichiarato in un’intervista rilasciata a “Rtk2”, il comandante della missione Kfor, il generale Oskan Ulutas.
Il generale, ha ricordato che, dopo gli scontri del 2023, la Nato ha dispiegato fino a 1.000 soldati aggiuntivi, portando il contingente Kfor a oltre 5.000 unità, il rafforzamento più consistente degli ultimi dieci anni. La missione mantiene una presenza visibile, anche nei comuni a maggioranza serba, e collabora strettamente con la polizia del Kosovo, la missione Eulex e la comunità internazionale. “La stabilità sostenibile non può essere raggiunta con mezzi militari, ma solo attraverso il dialogo politico tra Belgrado e Pristina”, ha affermato il comandante, sottolineando che la presenza della Kfor serve a garantire sicurezza e creare spazio per il negoziato. Lo riferisce Nova.
Intanto, il ministro degli Esteri di Belgrado, Marko Duric, ha invitato i serbi del Kosovo a partecipare alle elezioni del 28 dicembre per l’assemblea delle istituzioni di Pristina.
Il ministro ha sottolineato l’importanza di ottenere tutti e dieci i seggi parlamentari riservati alla comunità serba tramite la Lista Serba. “La Lista Serba è il cordone ombelicale tra il nostro popolo e il resto della Serbia”, ha affermato Duric, mettendo in guardia dal rischio che il governo kosovaro di Albin Kurti possa sfruttare anche un solo deputato “politicamente adatto” per legittimare le proprie politiche e “coprire la violenza” esercitata contro la comunità serba negli ultimi tre anni.













