K metro 0 – Mosca – La Russia ha ufficialmente autorizzato il Ministero della Difesa a porre fine a una serie di accordi bilaterali di cooperazione militare con diversi Paesi europei, firmati tra il 1992 e il 2002. Lo riferisce News.Az, citando media stranieri. Tra i Paesi coinvolti figurano Germania, Polonia, Norvegia, Bulgaria, Romania, Danimarca,
K metro 0 – Mosca – La Russia ha ufficialmente autorizzato il Ministero della Difesa a porre fine a una serie di accordi bilaterali di cooperazione militare con diversi Paesi europei, firmati tra il 1992 e il 2002. Lo riferisce News.Az, citando media stranieri.
Tra i Paesi coinvolti figurano Germania, Polonia, Norvegia, Bulgaria, Romania, Danimarca, Regno Unito, Paesi Bassi, Croazia, Belgio e Repubblica Ceca. Il provvedimento è stato pubblicato sul portale giuridico ufficiale del governo, formalizzando la fine dei quadri militari e diplomatici del periodo post-Guerra Fredda, in un contesto di crescenti tensioni geopolitiche.
Le relazioni della Russia con i sistemi europei di difesa e sicurezza si sono deteriorate dopo l’inizio della guerra su larga scala contro l’Ucraina, nel febbraio 2022. Nel 2023 Mosca aveva suscitato forti critiche ritirandosi dal Trattato sulle forze armate convenzionali in Europa (CFE), accordo storico che limitava il dispiegamento di alcune categorie di armamenti convenzionali tra NATO e ex Patto di Varsavia. All’epoca, il Cremlino aveva accusato gli Stati Uniti di compromettere la sicurezza post-Guerra Fredda con l’allargamento dell’Alleanza Atlantica.
L’annuncio arriva alla vigilia di colloqui previsti in Florida, mentre il presidente russo Vladimir Putin ha confermato l’intenzione di proseguire l’offensiva militare in Ucraina, quasi quattro anni dopo l’inizio del conflitto. In parallelo, emissari statunitensi hanno proposto un piano che prevederebbe garanzie di sicurezza a Kiev, ma con la possibile cessione di parte del territorio ucraino, opzione fortemente contestata dagli ucraini.













