K metro 0 – Lussemburgo – La conferenza diplomatica ha riunito leader e rappresentanti di alto livello provenienti da oltre 50 Stati, tra cui il Presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelenskyy, la Presidente della Repubblica di Moldova, Maia Sandu, e il Primo ministro dei Paesi Bassi, Dick Schoof. “Oggi si compie un passo importante verso il riconoscimento delle responsabilità per l’Ucraina.
K metro 0 – Lussemburgo – La conferenza diplomatica ha riunito leader e rappresentanti di alto livello provenienti da oltre 50 Stati, tra cui il Presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelenskyy, la Presidente della Repubblica di Moldova, Maia Sandu, e il Primo ministro dei Paesi Bassi, Dick Schoof.
“Oggi si compie un passo importante verso il riconoscimento delle responsabilità per l’Ucraina. La Commissione internazionale per i reclami rappresenta la giustizia e la speranza per decine di migliaia di vittime, come anche la nostra determinazione affinché coloro che hanno sofferto non siano dimenticati. Chiedo agli Stati di procedere velocemente alle ratifiche in modo tale che la commissione sia presto operativa per il popolo ucraino”, ha dichiarato il Segretario generale del Consiglio d’Europa, Alain Berset.
Il Presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha affermato: “Auspichiamo che ogni meccanismo di risarcimento, dal Registro dei danni alla Commissione per i reclami, fino ai pagamenti effettivi, entrerà in funzione e riceverà un sostegno internazionale forte e sufficiente, affinché le persone possano davvero sentire che ogni danno causato dalla guerra potrà essere risarcito. Questa guerra e il riconoscimento delle responsabilità della Russia DEVONO servire da esempio, affinché altri in futuro non scelgano l’aggressione”.
“La responsabilità implica la creazione di condizioni per una pace duratura. È pertanto una condizione necessaria per la sicurezza, oggi e in futuro. Ma la responsabilità non riguarda solo l’Ucraina. E non riguarda solo un aggressore e una vittima. La responsabilità riguarda tutta l’Europa. Riguarda ogni paese europeo. Riguarda la volontà o meno dell’Europa, nel suo insieme, di difendere la pace nel suo territorio”, ha dichiarato Maia Sandu, Presidente della Repubblica di Moldova, attuale Presidenza del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa.
Il Primo ministro olandese, Dick Schoof, ha dichiarato: “Ogni giorno, la Russia bombarda deliberatamente case, distrugge aziende e danneggia infrastrutture in Ucraina. La Russia deve risarcire l’Ucraina per i danni causati. Questo è il motivo per cui abbiamo lanciato la Commissione internazionale per i reclami per l’Ucraina e siamo onorati di ospitarla nel nostro territorio”.
La Commissione internazionale per i reclami sarà la seconda parte di un meccanismo di risarcimento completo riguardante la guerra di aggressione della Russia, che poggerà sul Registro dei danni per l’Ucraina già esistente. La Commissione per i reclami sarà istituita nel quadro del Consiglio d’Europa e sarà aperta anche ad altri paesi.
Il Registro dei danni per l’Ucraina, creato nel 2023, raccoglie e registra le richieste di risarcimento presentate da persone, organizzazioni e organi pubblici in Ucraina. Finora, 44 Stati e l’Unione europea hanno aderito al Registro, che ha già ricevuto più di 86.000 richieste.
La Commissione internazionale per i reclami esaminerà e valuterà le richieste di risarcimento inviate al Registro dei danni per l’Ucraina, adotterà decisioni su tali domande e stabilità l’importo dell’eventuale risarcimento dovuto in ciascun caso.
La convenzione che istituisce la commissione entrerà in vigore quando sarà ratificata da 25 firmatari, a condizione che fondi sufficienti siano garantiti per sostenere l’inizio dei lavori della commissione.
Oltre al meccanismo di risarcimento, il Consiglio d’Europa è impegnato per il futuro a lungo termine dell’Ucraina attraverso un approccio globale incentrato sulla ricostruzione democratica e sulla responsabilità.
* La Convenzione che istituisce una Commissione internazionale per i reclami per l’Ucraina è stata adottata e aperta ufficialmente alla firma nel corso della conferenza diplomatica di oggi. È stata firmata da Andorra, Austria, Belgio, Croazia, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia Georgia, Germania, Irlanda, Islanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein , Lituania, Lussemburgo, Malta, Monaco, Montenegro, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica di Moldova, Romania, San Marino, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera e Ucraina, come anche dall’Unione europea. .













