Ue, Commissione: X viola obblighi trasparenza: maxi multa per Musk

Ue, Commissione: X viola obblighi trasparenza: maxi multa per Musk

K metro 0 – Bruxelles – La Commissione Europea, dopo quasi due anni, muove su X. L’esecutivo Ue ha adottato una decisione di non conformità nei confronti del social network per violazione degli obblighi di trasparenza previsti dal Digital Services Act (Dsa), comminandogli una multa da 120 milioni di euro. Lo riferisce l’Adnkronos. Le violazioni includono

K metro 0 – Bruxelles – La Commissione Europea, dopo quasi due anni, muove su X. L’esecutivo Ue ha adottato una decisione di non conformità nei confronti del social network per violazione degli obblighi di trasparenza previsti dal Digital Services Act (Dsa), comminandogli una multa da 120 milioni di euro. Lo riferisce l’Adnkronos.

Le violazioni includono la grafica “ingannevole” del segno di spunta blu, la mancanza di trasparenza del suo archivio pubblicitario e il mancato accesso ai dati pubblici per i ricercatori. Il procedimento era iniziato il 18 dicembre 2023 e mirava ad appurare se X, rilevata da Elon Musk nel 2022, avesse violato il Dsa in ambiti legati alla diffusione di contenuti illegali e a valutare l’efficacia delle misure adottate per contrastare la manipolazione delle informazioni, materie per le quali l’indagine è ancora in corso.

La Commissione ha anche approvato gli impegni di TikTok, controllata dalla cinese ByteDance, ad adottare soluzioni che garantiscano la piena trasparenza in merito agli annunci sui suoi servizi, come richiesto dal Digital Services Act (Dsa). Dopo un confronto con l’esecutivo Ue, TikTok ha presentato impegni vincolanti che “affrontano tutte le preoccupazioni sollevate dalla Commissione” nella sua indagine e nei risultati preliminari di maggio 2025. Questi impegni ora garantiscono la “piena trasparenza” degli annunci di TikTok.

Perché X è stato punito, cosa dice la Commissione Ue

Nel dettaglio, secondo la Commissione, l’uso da parte di X del segno di spunta blu per gli account “verificati” inganna gli utenti, cosa che viola il divieto, imposto dal Dsa alle piattaforme online, di pratiche ingannevoli sui propri servizi. Su X, chiunque può pagare per ottenere lo status di account “verificato”, senza che l’azienda verifichi chi si cela dietro l’account, rendendo difficile per gli utenti valutare l’autenticità degli account e dei contenuti con cui interagiscono.

Questo “inganno”, osserva la Commissione, espone gli utenti a “truffe”, tra cui frodi di impersonificazione, e ad altre forme di manipolazione da parte di malintenzionati. Anche se il Dsa non impone la verifica degli utenti, ricorda l’esecutivo Ue, vieta “chiaramente” alle piattaforme online di mentire, dicendo che gli utenti sono stati verificati, quando la verifica non è stata effettuata.

Inoltre, secondo l’esecutivo Ue, l’archivio pubblicitario di X non soddisfa i requisiti di trasparenza e accessibilità prevista dalla legge sui servizi digitali. Repertori di annunci “accessibili” e “ricercabili” sono fondamentali per i ricercatori e la società civile per rilevare truffe, campagne di minacce ibride, operazioni di informazione coordinate e pubblicità false.

X, osserva la Commissione, incorpora caratteristiche progettuali e barriere di accesso, come ritardi eccessivi nell’elaborazione, che compromettono lo scopo dei repertori di annunci. L’archivio di annunci di X manca anche di informazioni critiche, come il contenuto e l’argomento dell’annuncio, nonché l’entità legale che lo paga. Tutto questo impedisce ai ricercatori e al pubblico di esaminare in modo indipendente eventuali rischi potenziali nella pubblicità online.

Inoltre, secondo l’esecutivo Ue, X non rispetta l’obbligo di fornire ai ricercatori l’accesso ai dati pubblici della piattaforma. Ad esempio, i termini di servizio di X vietano ai ricercatori idonei di accedere in modo indipendente ai dati pubblici, anche attraverso lo scraping. Inoltre, i processi di X per l’accesso dei ricercatori ai dati pubblici impongono barriere “inutili”, minando di fatto la ricerca su diversi rischi sistemici nell’Unione Europea.

L’ammenda emessa oggi è stata calcolata tenendo conto della natura delle violazioni, della loro gravità in termini di utenti dell’Ue interessati e della loro durata. L’importo della multa, 120 milioni di euro, se raffrontato ai ricavi stimati di X nel 2024, cioè 2,5-2,7 miliardi di dollari (lo società, acquisita da Elon Musk nel 2022, non è più quotata in Borsa), non è così basso, essendo pari a circa il 4-5% dei ricavi. Quella nei confronti di X è la prima decisione di non conformità emessa in base al Dsa.

X ha ora a disposizione 60 giorni lavorativi per informare la Commissione delle misure che intende adottare per rimediare all’uso ingannevole della spunta blu. Ha 90 giorni lavorativi per presentare alla Commissione un piano d’azione che stabilisca le misure necessarie per affrontare le altre violazioni, relative all’archivio pubblicitario e all’accesso dei ricercatori ai dati pubblici. Il Consiglio dei servizi digitali avrà un mese dal ricevimento del piano d’azione di X per esprimere il suo parere. La Commissione avrà poi un altro mese per adottare la decisione finale e fissare un periodo di attuazione ragionevole. L’inosservanza della decisione presa dalla Commissione può comportare sanzioni per la reiterazione dell’inadempimento.

Gli impegni di TikTok

Per quanto riguarda TikTok, invece, gli impegni presi dal social di proprietà cinese sono di vario tipo. Il social network fornirà il contenuto completo dell’annuncio pubblicitario così come appare nei feed degli utenti, inclusi gli Url nel link fornito nell’annuncio. TikTok aggiornerà il suo archivio più rapidamente, garantendo che le informazioni siano disponibili entro un massimo di 24 ore. Fornirà i criteri di targeting selezionati dagli inserzionisti, insieme ai dati aggregati degli utenti (tra cui sesso, fascia d’età e Stato membro in cui si trovano), consentendo ai ricercatori di indagare su come gli annunci vengono targetizzati e distribuiti.

TikTok introdurrà inoltre ulteriori opzioni di ricerca e filtri, consentendo agli utenti di trovare gli annunci pubblicitari più facilmente. Il social deve attuare gli impegni il prima possibile e al più tardi entro i termini concordati con la Commissione, che variano da 2 a un massimo di 12 mesi, a seconda dell’impegno specifico. La Commissione Europea monitorerà “attentamente” il rispetto da parte di TikTok degli impegni vincolanti assunti dalla piattaforma in base al Dsa.

Rubio: “Multa Ue è attacco all’America”

“La multa di 140 milioni di dollari inflitta dalla Commissione Europea non è solo un attacco a X ma un attacco da parte dei governi stranieri a tutte le piattaforme tecnologiche americane e al popolo americano”, ha scritto intanto su X il segretario Stato americano Marco Rubio, aggiungendo che “i giorni della censura online degli americani sono finiti”.

Condividi su:

Posts Carousel

Latest Posts

Top Authors

Most Commented

Featured Videos

Che tempo fa



Condividi su: