Fiori e cappelli. L’”Agenda della giardiniera” 2026

Fiori e cappelli. L’”Agenda della giardiniera” 2026

K metro 0 – Roma – “Metti un geranio sul cappello e sii felice”. E’ il titolo di un best seller di Barbara Johnson: 500.000 copie vendute in America anni fa. Un manualetto self-help, terapeutico e divertente, per “cogliere i fiori e non le erbacce della vita”. Cappelli e fiori. Un binomio felicemente declinato nella

K metro 0 – Roma – “Metti un geranio sul cappello e sii felice”. E’ il titolo di un best seller di Barbara Johnson: 500.000 copie vendute in America anni fa. Un manualetto self-help, terapeutico e divertente, per “cogliere i fiori e non le erbacce della vita”.

Cappelli e fiori. Un binomio felicemente declinato nella raffinata “Agenda della Giardiniera” 2026. Giunta con successo alla sua quinta edizione, ha scelto questo tema per la pubblicazione dell’anno.

 “Dai semi ai cappelli per una lunga sosta in giardino”, spiega la sua editrice Nicoletta Campanella, “rivisitando modi e mode, usanze e costumi di questo accessorio fortemente identificativo, attraverso aneddoti e dettagli di stile, biografie su inedite giardiniere del passato e antichi mestieri femminili”.

Libro da consultare e da sfogliare e anche utile diario del giorno da scrivere per chi la fa sua, l’Agenda 2026 verrà presentata a Roma (mercoledì 26 novembre alle 15.30)   nella cornice fiabesca della Serra Moresca di Villa Torlonia, con le sue vetrate policrome curate da recenti restauri. Alla presenza di personalità del mondo dei giardini., designer, storici e della comunità scientifica dei botanici. Dress code, richiesto ai partecipanti, il cappello.

Eleganza, fascino, un tocco di classe, per secoli il cappello è stato un accessorio imprescindibile nel mondo della moda. “Per una donna”, scriveva Irene Brin, storica giornalista di moda e costume, maestra di stile, “gli accessori possono essere la salvezza di un’eleganza modesta” completata con “borse, scarpe cappelli, guanti, sciarpe, collane, clips”.  O, come un tempo, con “un filo di perle, un fiore apoplettico alla spalla, un fazzoletto di chiffon al polso”. Attenta e sensibile interprete del fenomeno moda, aveva capito quanto fosse un ambito privilegiato di profondi e   inavvertiti mutamenti del sentire collettivo, con la sua messa a fuoco – costante, puntigliosa, accurata – della relazione necessaria che intercorre tra l’abito, l’accessorio e la persona.  

Fiori e cappelli. Diario annuale che unisce botanica, storia, costume e curiosità, arricchito dall’ormai immancabile selezione di 24 rose, l’Agenda della Giardiniera 2026,  racconta il cappello in tutte le sue forme: dal cappellaccio da lavoro alla paglietta fiorita, dalla cloche al basco invernale. Nicoletta Campanella ne ripercorre la storia attraverso aneddoti, biografie e dettagli di stile, evocando figure femminili come la contessa Mary Gayley Senni (a lei si deve la nascita, nel 1932, del primo Roseto pubblico della Capitale, sul Colle Oppio, composto da una collezione di 300 esemplari, molti da lei stessa donati), Matilde Serao e Grazia Deledda. Una galleria fotografica celebra poi le signore del giardinaggio di ieri e di oggi.

Il racconto si estende alle origini del celebre Cappello di Paglia di Firenze, un’icona del made in Italy nata dal lavoro delle trecciaiole della Piana Fiorentina, simbolo di emancipazione femminile al pari di tabacchine e mondine.  

Come sempre, l’Agenda intreccia passato e presente: propone visite a giardini italiani, come Villa Le Barone e Castel Ruggero, e itinerari botanici firmati dagli agronomi Elena Macellari e Mario Ronzano.

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