Sudan, l’ONU avverte: drammatica situazione umanitaria

Sudan, l’ONU avverte: drammatica situazione umanitaria

K metro 0 – Khartum – Le Nazioni Unite continuano a segnalare il peggioramento della già drammatica situazione umanitaria in Sudan, da oltre due anni teatro di una sanguinosa guerra civile. In seguito alla caduta di El-Fasher, capoluogo del Darfur, per mano delle Forze di supporto rapido, i combattimenti si sono estesi nella vicina regione

K metro 0 – Khartum – Le Nazioni Unite continuano a segnalare il peggioramento della già drammatica situazione umanitaria in Sudan, da oltre due anni teatro di una sanguinosa guerra civile. In seguito alla caduta di El-Fasher, capoluogo del Darfur, per mano delle Forze di supporto rapido, i combattimenti si sono estesi nella vicina regione del Kordofan. Alle richieste di aiuto delle agenzie ONU risponde Bruxelles, che invia un milione di euro in aiuti umanitari.

Nonostante i tentativi di un possibile cessate il fuoco, mediati da USA e vari paesi arabi, l’alto commissario ONU per i diritti umani Volker Türk avverte: “Non vi è alcun segno di de-escalation. Al contrario, gli sviluppi sul campo indicano chiari preparativi per un’intensificazione delle ostilità, con tutto ciò che ciò comporta per la sua popolazione da tempo sofferente.” Il rappresentante delle Nazioni Unite ha infatti lanciato un “duro avvertimento sugli eventi che si stanno verificando nel Kordofan”, dove secondo i media un drone ha ucciso almeno 40 persone, e continua a porre i riflettori sulla città di el-Fasher. “Temo che atrocità abominevoli come esecuzioni sommarie, stupri e violenze di matrice etnica continuino a verificarsi all’interno della città”, ha dichiarato l’Alto commissario dell’ONU sulla situazione nel capoluogo del Darfur.

Intanto, la direttrice generale dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni dell’agenzia ONU, Amy Pope avverte sul rischio di interruzione degli aiuti umanitari. “L’insicurezza e l’esaurimento delle scorte ci portano a raggiungere solo una minima parte di coloro che ne hanno bisogno. Senza un accesso sicuro e finanziamenti urgenti, le operazioni umanitarie rischiano di bloccarsi proprio nel momento in cui le comunità hanno più bisogno di sostegno”, ha detto Pope.

Proprio per dare un sopporto alla popolazione civile del Sudan, nella giornata di martedì, l’Unione europea ha comunicato di aver destinato milione di euro in aiuti umanitari che si aggiunge agli oltre 272 milioni di euro già stanziati nel 2025. Il nuovo finanziamento umanitario darà priorità alla fornitura di acqua, servizi igienici e igienico-sanitari, ma anche di alloggi di emergenza per le persone in fuga da El-Fasher. “Il Sudan sta sanguinando, ma l’Ue non resterà a guardare in silenzio”, ha dichiarato Hadja Lahbib, commissaria per la Gestione delle Crisi.

Il Sudan è da aprile 2023 alle prese con una sanguinosa guerra civile che vede contrapposte le Forze armate sudanesi (Saf) e le Forze di supporto rapido (Rsf), un gruppo paramilitare nato dieci anni prima e in precedenza schierato a fianco all’esercito del Sudan. Lo scontro ha avuto origine quando il generale delle Rsf Mohammed Hamdan Dagalo ha provato a prendere il potere del suo ex alleato Abdel Fattah al-Burhan, generale delle Saf e presidente a capo della giunta militare che già da circa due anni governava il paese. Il conflitto ha visto una lotta per accaparrarsi le ricche miniere d’oro del paese. Secondo alcune narrazioni dei media, la competizione è stata anche alimentata da potenze esterne, come gli Emirati Arabi Uniti e la Russia, interessate all’oro e determinate ad essere influenti in un paese con grandi risorse agricole (specialmente nel sud) e una posizione geografica strategica nel Mar Rosso.

Entrambe le forze sul campo sono accusate di aver commesso crimini a danno dei civili. Nello specifico, la regione a ovest del Darfur è stata la più martoriata dagli scontri. Il capoluogo el-Fasher è stata una roccaforte in mano dell’esercito regolare in una regione interamente controllata dalle Forze di supporto rapido. Il 26 ottobre la città è stata espugnata dalle Rsf dopo 13 mesi di assedio, diventando teatro di massacri, violenze di ogni genere e crimini a danno della popolazione civile e causando un esodo di sfollati in fuga dalla guerra.

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Edoardo Adario
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