Gerusalemme invasa degli ultraortodossi, protesta contro leva obbligatoria

Gerusalemme invasa degli ultraortodossi, protesta contro leva obbligatoria

K metro 0 – Gerusalemme – Centinaia di migliaia di ebrei ultra-ortodossi si sono radunati oggi a Gerusalemme per protestare contro gli arresti di seminaristi delle Yeshivot (scuole di Torah e del Talmud), renitenti alla leva obbligatoria da cui fino a oggi erano praticamente esentati. Una protesta di massa di tutto il variegato mondo Haredi (ultra ortodosso)

K metro 0 – Gerusalemme – Centinaia di migliaia di ebrei ultra-ortodossi si sono radunati oggi a Gerusalemme per protestare contro gli arresti di seminaristi delle Yeshivot (scuole di Torah e del Talmud), renitenti alla leva obbligatoria da cui fino a oggi erano praticamente esentati.

Una protesta di massa di tutto il variegato mondo Haredi (ultra ortodosso) organizzata dai loro leader religiosi, per contestare la proposta di legge che prevede l’arruolamento dei giovani appartenenti alle comunità Haredi, tradizionalmente esentati dal servizio militare per dedicarsi agli studi religiosi.

La protesta è stata organizzata in risposta alla repressione degli Haredi contrari al servizio militare, che ha portato a oltre 870 arresti, pari al 7% dei 6975 ultraortodossi dichiarati renitenti alla leva.  

E’ la prima manifestazione che riunisce, come scrive il “Times of Israel” tutte le sette fazioni haredim dell’ortodossia religiosa in Israele che raramente si mescolano fra loro, negli ultimi 10 anni.

I partecipanti provengono sia da fazioni estremiste anti-coscrizione, sia da comunità integrate nelle Forze di Difesa Israeliane. Il leader dell’opposizione Yair Lapid ha dichiarato in risposta alla manifestazione: “Se puoi marciare per strada, puoi marciare anche per l’addestramento militare”.

La manifestazione soprannominata “Raduno di un milione di uomini”, è stata organizzata in risposta alla repressione degli ultraortodossi che rifiutano di arruolarsi nell’Id che ha portato a oltre 870 arresti, pari al 7% dei 6975 haerdi dichiarati renitenti alla leva.

Ogni anno circa 13.400 giovani haredi raggiungono l’età della coscrizione; secondo le previsioni, nel 2030 saranno quasi 18.000. In totale, si stima che siano circa 100mila i giovani uomini Haredi oggi registrati come studenti di yeshiva e quindi formalmente soggetti alla leva, che usufruiscono di rinvii o esenzioni. Un numero importante, tanto più difficile da giustificare agli occhi della maggioranza degli israeliani dopo la strage del 7 ottobre con turni logoranti per i riservisti – e per le loro famiglie – richiamati a più riprese in due anni di guerra.

L’inizio della manifestazione era previsto per le 14.30 locali ma i media prevedono che l’ingresso principale di Gerusalemme resterà bloccato per diverse ore a partire da mezzogiorno, causando gravi disagi.

Secondo quanto riportato da Canale 14 israeliano e diffuso da Al Jazeera Breaking, alle 15,16 ora locale “circa 200 mila ebrei Haredi” erano già confluiti a Gerusalemme alle 15,16 ora locale.

E intanto la polizia israeliana, lo riporta Ynet (uno dei principali portali Internet di Israele, versione online del quotidiano “Yediot Ahronoth”) sta indagando per stabilire se la morte di un giovane, (identificata dai media come Menachem Mendel Litzman, 20 anni) caduto dal 20° piano di un edificio in costruzione a Gerusalemme sia stata un suicidio, o un incidente. Era uno dei numerosi dimostranti che salirono sul grattacielo durante la protesta, che ha richiamato centinaia di migliaia di manifestanti all’ingresso di Gerusalemme. La sua morte ha posto bruscamente fine alla manifestazione, mentre gli organizzatori invitavano i partecipanti a disperdersi con calma.

Al centro della protesta resta la richiesta   dei giovani delle yeshivot   di proseguire la loro vita religiosa senza dover servire nelle Forze di difesa israeliane: un’esenzione garantita per decenni, ma annullata dalla Corte suprema dopo anni di proroghe e tentativi di riforma falliti.

Per affrontare la questione, il governo Netanyahu ha incaricato Boaz Bismuth, deputato del Likud e presidente della Commissione Esteri e Difesa, di elaborare un nuovo quadro normativo. La sua proposta, trapelata nei giorni scorsi, segna (leggiamo su Moked, il portale dell’ebraismo italiano) una netta “marcia indietro rispetto ai piani precedenti. Non prevede arruolamenti vincolanti per il primo anno e, a partire dal secondo, fissa una quota minima di 4.800 reclute Haredi”. Un traguardo lontano dai programmi dell’ex presidente della commissione, Yuli Edelstein, che puntava ad arruolare il 50% degli Haredi entro tre anni. “La quota – aggiunge Moked – dovrebbe aumentare gradualmente, ma la sua gestione è affidata a un comitato consultivo a maggioranza religiosa, con la facoltà di ridurla ulteriormente” in caso di “mancanza di percorsi adeguati” forniti dalle Idf.

Il testo introduce poi la possibilità di sostituire il servizio militare con quello civile. L’età per l’esenzione definitiva viene innalzata da 23 a 26 anni, con l’effetto – sottolineano i critici – che gli studenti resteranno vincolati alle yeshivot fino a quell’età senza potersi inserire pienamente nel mercato del lavoro”. Infine le sanzioni personali contro i renitenti vengono alleggerite: niente carcere o tagli immediati ai fondi, ma restrizioni come il blocco al rilascio della patente di guida o il divieto di espatrio fino ai 23 anni

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