Francia, il governo Lecornu supera la prova della sfiducia

Francia, il governo Lecornu supera la prova della sfiducia

K metro 0 – Parigi – Il governo francese guidato dal primo ministro Sébastien Lecornu ha superato indenne la doppia mozione di sfiducia presentata nei giorni scorsi da La France Insoumise e dal Rassemblement National. Come previsto, entrambe le iniziative parlamentari sono state respinte, grazie anche alla posizione decisiva assunta dal Partito Socialista, che ha

K metro 0 – Parigi – Il governo francese guidato dal primo ministro Sébastien Lecornu ha superato indenne la doppia mozione di sfiducia presentata nei giorni scorsi da La France Insoumise e dal Rassemblement National. Come previsto, entrambe le iniziative parlamentari sono state respinte, grazie anche alla posizione decisiva assunta dal Partito Socialista, che ha scelto di non sostenere la caduta dell’esecutivo.

Il gruppo guidato da Mathilde Panot ha ottenuto 271 voti a favore della propria mozione, ben al di sotto della soglia di 289 necessaria per far cadere il governo. Oltre ai deputati di LFI, hanno votato a favore anche Verdi, comunisti, il Rassemblement National di Marine Le Pen e la piccola Unione delle Destre. Più netta la bocciatura del testo presentato dal partito di estrema destra, che si è fermato a 144 voti.

Fondamentale per il salvataggio dell’esecutivo è stato l’atteggiamento del Partito Socialista. “Fino a quando il Parlamento sarà rispettato e il governo sarà fedele al Parlamento, non voteremo la sfiducia”, ha dichiarato il segretario Olivier Faure, parlando ai giornalisti fuori dall’emiciclo dell’Assemblée Nationale. Ma le sue parole hanno suscitato la dura reazione di Panot, che ha accusato i socialisti di una “responsabilità storica” e ha invitato militanti ed elettori a “rompere i ranghi” con l’attuale alleanza di centrosinistra.

Nel corso del dibattito in aula, Marine Le Pen ha tracciato un bilancio cupo della situazione francese, parlando di un “museo degli orrori” e di un “anno nero” alle porte. La leader del Rassemblement National ha criticato duramente la nuova manovra finanziaria, accusando Lecornu di non prevedere “alcuno sforzo sull’immigrazione né sui miliardi spesi per l’assistenza sanitaria pubblica”.

Lecornu, mentre lasciava l’Assemblea, si è limitato a commentare con un laconico: “Al lavoro”. Il premier ha poi aggiunto che “i dibattiti erano necessari e adesso possono iniziare”. Superato lo scoglio della sfiducia, il governo potrà ora concentrarsi sulla manovra finanziaria per il 2026, con l’obiettivo di farla approvare entro la fine del 2025.

Il testo, che prevede circa 30 miliardi di tagli – meno dei 44 miliardi ipotizzati nella manovra dell’ex premier François Bayrou, sfiduciato lo scorso settembre – sarà esaminato in aula a partire dalla prossima settimana. I lavori in Commissione Finanze inizieranno lunedì. La sinistra, ha promesso Faure, “sarà unita” per “correggere un bilancio profondamente ingiusto”.

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