K metro 0 – Bruxelles – Con l’aumento delle tensioni con la Russia dopo la sua invasione dell’Ucraina all’inizio del 2022, i Paesi confinanti, dell’area baltica, ma anche altre nazioni nordiche come la Germania, sono impegnati a incrementare la spesa militare e per la protezione civile. E ad ammodernare specialmente rifugi antiatomici costruiti durante la
K metro 0 – Bruxelles – Con l’aumento delle tensioni con la Russia dopo la sua invasione dell’Ucraina all’inizio del 2022, i Paesi confinanti, dell’area baltica, ma anche altre nazioni nordiche come la Germania, sono impegnati a incrementare la spesa militare e per la protezione civile. E ad ammodernare specialmente rifugi antiatomici costruiti durante la Seconda guerra mondiale e la Guerra fredda.
La Finlandia ha così confermato che la sua vasta rete di rifugi antiaerei è in grado di proteggere quasi tutta la popolazione, secondo i dati del governo e i resoconti dei media nazionali citati da Reuters il 15 ottobre. Il Ministero dell’Interno finlandese ha dichiarato che il Paese ha completato una valutazione dei propri rifugi, identificando oltre 50.500 strutture in tutto il Paese.
Questi bunker, costruiti all’interno di edifici residenziali, commerciali e pubblici, hanno una capacità complessiva di 4,8 milioni di persone. Secondo France 24, i rifugi finlandesi sono considerati un modello per l’Europa, dove pochi paesi dispongono di una rete così completa. Il sistema è funzionante e pronto all’uso in caso di necessità”, ha dichiarato Tomi Rask, consulente senior dell’Agenzia nazionale finlandese per le forniture di emergenza, come riportato da Reuters.
Mentre quasi il 91% dei ripari è classificato come sufficientemente resistente per resistere ad attacchi convenzionali, l’83% è dotato di sistemi di filtraggio dell’aria che offrono protezione da minacce nucleari, biologiche o chimiche. La revisione del sistema di protezione civile da parte del governo finlandese coincide con un aumento della spesa per la difesa e una maggiore integrazione con le strutture della NATO a seguito dell’adesione del Paese all’alleanza nel 2023. In precedenza, fra l’altro, era stato riferito che proprio la Finlandia avrebbe guidato una coalizione internazionale per costruire rifugi protettivi per i civili in Ucraina.
Già nel 2024, dunque, i Paesi nordici hanno adottato misure significative per preparare i propri cittadini a potenziali crisi, compresa la guerra. Dalle app mobili che guidano le persone al bunker più vicino agli opuscoli che offrono consigli di sopravvivenza.
La Svezia intanto, investito circa 7,7 milioni di euro nel 2024 per ammodernare i suoi 64.000 rifugi costruiti. Il parcheggio Igeldamms di Stoccolma può sembrare un normale posteggio sotterraneo scavato nella roccia, ma in caso di conflitto militare può anche fungere da rifugio pubblico per 1.200 persone. I lavori di ristrutturazione nel centro di Stoccolma sono stati completati a settembre, mentre sono ancora in corso i lavori di ammodernamento di 24 degli altri 80 grandi rifugi.
Secondo l’Agenzia svedese per le emergenze civili, il processo, che prevede la sostituzione dei generatori diesel e l’aggiornamento dei filtri dell’aria, può richiedere dai due ai tre anni per essere completato. Il governo spera tuttavia che un aumento dei finanziamenti nei prossimi anni contribuisca ad accelerare i tempi. Anders Johannesson, esperto di rifugi presso l’Agenzia svedese per le emergenze civili, afferma però che il budget annuale non è ancora sufficiente per riparare tutti i 64.000 rifugi, figuriamoci per costruirne di nuovi, riferisce Euronews.
Nel frattempo, la Germania intende investire dieci miliardi di euro nei prossimi anni per acquistare nuovi droni e rafforzare la sua difesa aerea. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, a margine di una riunione con gli omologhi dei Paesi della Nato a Bruxelles. Il ministro tedesco ha inoltre affermato che il governo di Berlino intende ”ampliare significativamente i suoi sforzi di difesa” e offrirsi per ”assumere la guida di uno scudo di difesa aerea europeo”. In precedenza, Pistorius aveva inoltre annunciato che caccia Eurofighter tedeschi saranno schierati nella base aerea della Nato a Malbork, in Polonia, per rafforzare la difesa del fianco orientale dell’alleanza.
Mentre il Regno Unito invierà un contingente di esperti militari specializzati nella lotta ai droni in Moldova per aiutare il Paese a rafforzare la propria difesa di fronte alla crescente aggressività dei droni russi nei confronti dell’Europa, secondo quanto dichiarato dal Ministero della Difesa britannico John Healey in un comunicato stampa del 15 ottobre. L’investimento comprende la formazione di squadre per aiutare le forze armate moldave a sviluppare moderne tattiche di difesa contro i droni, affrontando la crescente minaccia rappresentata da essi nel contesto dell’escalation degli attacchi russi in Ucraina e delle incursioni aeree in diversi Stati membri della NATO, secondo il Ministero della Difesa britannico. In precedenza, era stato riferito che la coalizione internazionale guidata dal Regno Unito e dalla Lettonia fornirà all’Ucraina circa 35.000 intercettori di droni per contrastare i droni russi di tipo Shahed.
Nel frattempo va rilevata la dichiarazione del segretario generale della Nato, Mark Rutte, al suo arrivo alla riunione dei ministri della Difesa dell’Alleanza atlantica a Bruxelles, sempre il 15 ottobre. “Se la Russia farà intenzionalmente una qualunque mossa contro la Nato, “abbiamo predisposto tutto il necessario con tutte le nostre autorità per garantire la difesa di ogni centimetro dello spazio aereo e del territorio” dell’Alleanza atlantica. Ne riferisce l’agenzia Nova. C’è chi nel dibattito pubblico sostiene che se un aereo russo entra nello spazio aereo della Nato, in maniera intenzionale o meno, dovrebbe essere abbattuto a prescindere: “Io non sono d’accordo”, ha aggiunto Rutte. “Credo che sia necessario assicurarsi se rappresenti una minaccia o meno. Se lo rappresenta, possiamo fare tutto ciò che è necessario perché la minaccia non si materializzi”, ha affermato. E ancora: “La Nato è brava nelle cose difficili, come la definizione dei parametri e lo sviluppo delle capacità. L’Ue ha l’enorme potere persuasivo nel mercato interno e nel far sì che le nazioni al suo interno “siano allineate”, ha concluso.
di Sandro Doria e Joseph Villeroy