K metro 0 – Bruxelles – Parafrasando Jonathan Swift potemmo definirla “Modesta proposta” per prevenire l’ondata di importazioni di acciaio dall’estero già dal mese prossimo. L’ha lanciata il commissario al Commercio dell’UE Maroš Šefčovič, in un’intervista esclusiva a Euractiv (portale d‘informazione europea indipendente). “Entro metà ottobre adotteremo una misura di protezione commerciale molto forte”, ha
K metro 0 – Bruxelles – Parafrasando Jonathan Swift potemmo definirla “Modesta proposta” per prevenire l’ondata di importazioni di acciaio dall’estero già dal mese prossimo. L’ha lanciata il commissario al Commercio dell’UE Maroš Šefčovič, in un’intervista esclusiva a Euractiv (portale d‘informazione europea indipendente).
“Entro metà ottobre adotteremo una misura di protezione commerciale molto forte”, ha affermato il commissario, auspicando un fronte comune fra Washington e Bruxelles per affrontare la stessa sfida della “sovracapacità globale” Ovvero la sovraproduzione di acciaio a livello globale che supera la domanda di mercato causando un eccesso di offerta e il conseguente calo dei prezzi.
La Cina rappresenta oltre la metà della produzione mondiale di acciaio e la quota dell’UE è diminuita significativamente nell’ultimo decennio.
Alla domanda se la Cina fosse il bersaglio principale delle nuove misure, ha risposto: “Non è l’unico”. “Terremo semplicemente conto delle importazioni complessive e dei loro sbocchi sul mercato europeo”, ha affermato.
Le attuali misure di salvaguardia dell’acciaio dell’UE, inizialmente imposte durante la prima presidenza di Donald Trump, scadranno il prossimo anno.
Quest’anno intanto Trump ha imposto dazi del 50% sulla maggior parte dell’acciaio estero, incluso quello europeo, e non li ha rimossi nell’accordo commerciale stipulato con la Commissione europea a luglio. Tuttavia, l’accordo prevede anche l’impegno di USA e UE a “rafforzare la convergenza sulla sicurezza economica”. In senso lato, questo significa combattere le pratiche commerciali sleali della Cina.
I dazi all’importazione di acciaio dagli Stati Uniti hanno allarmato l’industria siderurgica europea, da tempo in difficoltà. E hanno già che mandato in crisi la meccanica UE. IL timore è che esportazioni di acciaio cinese ancora più economiche possano essere dirottate dagli Stati Uniti verso l’Europa.
Il “Wall Street Journal” ha riportato (in un editoriale del 7 settembre scorso) una lettera del presidente dell’Associazione tedesca dell’industria meccanica, Bertram Kawalath, alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, in cui si parla di “crisi esistenziale” del settore. “Abbiamo perso 60 milioni di tonnellate della nostra capacità produttiva dal 2008”, ha affermato il commissario Šefčovič. “Siamo l’unica regione al mondo in cui la produzione sta effettivamente diminuendo”, ha aggiunto.
Secondo i dati della World Steel Association, la quota dell’UE nella produzione mondiale di acciaio è scesa dal 9,4% al 6,9% dal 2014.
Šefčovič ha anche affermato che l’UE sta valutando l’introduzione di “caratteristiche di tracciabilità molto rigorose” per impedire agli esportatori di mascherare la vera origine del prodotto.
Il commissario slovacco, ora responsabile anche della sicurezza economica, mira inoltre a raggiungere un accordo di libero scambio con l’India, un altro importante esportatore di acciaio, entro la fine dell’anno.