Dal 15 ottobre all’Accademia d’Egitto la mostra fotografica di Carmine Perito: un viaggio tra simboli faraonici, potere imperiale e scenari contemporanei. K metro 0 – Roma, città eterna e stratificata, custodisce tra le sue piazze un patrimonio unico al mondo: gli obelischi. Monumenti nati sulle sponde del Nilo, diventati trofei imperiali e poi segni della
Dal 15 ottobre all’Accademia d’Egitto la mostra fotografica di Carmine Perito: un viaggio tra simboli faraonici, potere imperiale e scenari contemporanei.
K metro 0 – Roma, città eterna e stratificata, custodisce tra le sue piazze un patrimonio unico al mondo: gli obelischi. Monumenti nati sulle sponde del Nilo, diventati trofei imperiali e poi segni della fede cristiana, continuano a stagliarsi verso il cielo come colonne di memoria e identità. A raccontare questo percorso millenario sarà la mostra “Roma e i suoi obelischi tra passato e presente”, con gli scatti del fotografo Carmine Perito, in programma dal 15 ottobre all’Accademia d’Egitto (via Omero 4).
La vernice, promossa dall’associazione ArtisticaMente Aps, sarà inaugurata alla presenza, della direttrice dell’Accademia, Rania Yehia, e dell’ambasciatore d’Egitto a Roma, Bassam Essam Rady. Tra gli invitati, diplomatici, storici, critici d’arte e rappresentanti istituzionali.
La mostra gode del patrocinio della Camera dei Deputati, del Parlamento Europeo, della Rai, di Rete Oro Nazionale – che dedicherà una finestra quotidiana di 15 minuti per tre giorni – e della Confartigianato Roma Città Metropolitana.
L’obelisco, simbolo solare per gli Egizi e via di comunicazione tra umano e divino, fu interpretato dai Romani come bottino di guerra e manifestazione di potere imperiale. Nei secoli successivi, a partire dal pontificato di Sisto V, assunse un nuovo significato come emblema del potere spirituale e della propagazione della fede cattolica.
“Ogni obelisco – spiega Perito – è un ponte tra popoli e civiltà, un filo che unisce l’Egitto all’Italia e all’Europa, mantenendo viva la memoria del passato dentro la città contemporanea”.
Il progetto espositivo mette in luce 23 obelischi di Roma, fra originali egizi, riproduzioni romane e realizzazioni moderne, sottolineando la continuità artistico-architettonica che li rende ancora oggi protagonisti dello spazio urbano.
Calabrese di origine ma romano d’adozione, Carmine Perito ha sempre guardato al Mediterraneo come crocevia di culture. La fotografia, per lui, è strumento di conoscenza storica e dialogo interculturale. Questo lavoro sugli obelischi è soltanto il primo passo di un progetto più ampio, che punta a censire tutti i monoliti presenti in Italia e in Europa. Parallelamente, Perito sta lavorando a un ulteriore progetto fotografico che documenti gli scavi archeologici greco-romani condotti da missioni italiane lungo tutto il Nordafrica.
La giornata inaugurale della mostra sarà arricchita da una performance scenografica: tre modelle indosseranno abiti creati dalla stilista Angela Colosimo, ispirati rispettivamente al mondo egizio, a quello romano e al presente contemporaneo.
Oggi l’obelisco non è soltanto una reliquia di civiltà passate: è diventato un segno universale di dialogo e integrazione, un “guardiano di pietra” che, immobile e verticale, veglia sul trascorrere del tempo e ricorda come la storia non divida, ma unisca popoli e culture.