Romania, sondaggio: metà del Paese voterebbe un nuovo partito politico

Romania, sondaggio: metà del Paese voterebbe un nuovo partito politico

K metro 0 – Bucarest – Metà dei romeni sarebbe disposta a sostenere un partito di nuova formazione alle prossime elezioni. È quanto emerge da un sondaggio condotto da Inscop Research tra l’1 e il 9 settembre 2025. Alla domanda se voterebbero per una nuova forza politica, il 50,6 per cento degli intervistati ha risposto

K metro 0 – Bucarest – Metà dei romeni sarebbe disposta a sostenere un partito di nuova formazione alle prossime elezioni. È quanto emerge da un sondaggio condotto da Inscop Research tra l’1 e il 9 settembre 2025.

Alla domanda se voterebbero per una nuova forza politica, il 50,6 per cento degli intervistati ha risposto Sì (contro il 29,8 per cento del maggio 2015), il 28,8 per cento No (35,8 per cento dieci anni fa), mentre il 19,9 per cento si è detto indeciso e lo 0,8 per cento non ha fornito risposta. Per appartenenza politica, sarebbero pronti a sostenere un nuovo partito il 38 per cento degli elettori Partito socialdemocratico (Psd), il 44 per cento dei sostenitori Partito nazional liberale (Pnl), il 50 per cento degli elettori dell’Unione salvate Romania (Usr) e il 60 per cento di coloro che votano l’estremista Aur.

Il 55,1 per cento degli intervistati concorda con l’affermazione secondo cui “tutti i partiti attualmente esistenti in Romania dovrebbero scomparire e venire sostituiti con altri nuovi”. Il 40,7 per cento è contrario, mentre il 4,1 per cento non ha espresso un’opinione. Questa idea trova particolare sostegno tra gli elettori di Aur (71 per cento), i giovani e le persone con basso livello di istruzione.
“Il livello elevato di insoddisfazione verso i partiti politici attuali – espresso dal 55 per cento dei romeni che vorrebbero la loro scomparsa e dal 50 per cento pronti a votare una nuova formazione – non indica soltanto una crisi di fiducia nella classe politica tradizionale, ma anche il desiderio di un vero e proprio reset strutturale del sistema politico”, ha commentato Remus Stefureac, direttore di Inscop Research.

“Rispetto al 2015, la quota di cittadini favorevoli a un nuovo partito è cresciuta dal 30 al 50 per cento, segnale di una crescente disponibilità a trasformare frustrazioni e malcontento in azione politica concreta”. Il sondaggio è stato realizzato tramite interviste telefoniche (metodo Cati) su un campione stratificato di 1.103 persone, rappresentativo della popolazione adulta non istituzionalizzata. Il margine di errore massimo è più o meno del 2,9 per cento, con un livello di fiducia del 95 per cento. 

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