K metro 0 – Atene – L’emergenza migratoria a Creta si aggrava di giorno in giorno. Il sindaco di Chania, Panagiotis Simandirakis, in un’intervista alla CNN Greece, ha descritto un quadro ormai fuori controllo: nell’arco di poche ore sono sbarcate centinaia di persone, portando il totale dei migranti presenti sull’isola a oltre un migliaio. Le
K metro 0 – Atene – L’emergenza migratoria a Creta si aggrava di giorno in giorno. Il sindaco di Chania, Panagiotis Simandirakis, in un’intervista alla CNN Greece, ha descritto un quadro ormai fuori controllo: nell’arco di poche ore sono sbarcate centinaia di persone, portando il totale dei migranti presenti sull’isola a oltre un migliaio. Le strutture disponibili, già sovraffollate, non riescono più a sostenere l’impatto.
“Abbiamo 1.150 rifugiati stipati in centri che non sono in grado di ospitarli. Nessuno può difendere una situazione simile, né dal punto di vista economico né da quello umanitario”, denuncia il primo cittadino, accusando il governo centrale di aver lasciato soli il Comune e la Guardia Costiera.
A Chania, spiega, circa 350 migranti sono bloccati da oltre un mese in spazi temporanei inadeguati. “Il Ministero dell’Immigrazione e dell’Asilo con le sue decisioni finisce per rendere queste persone ‘illegali, mentre la Polizia e il Ministero della Protezione Civile non intervengono come dovrebbero” aggiunge il primo cittadino.
Il Comune ha perfino deciso di rivolgersi alla magistratura: “Abbiamo informato la Procura che la Polizia non sta gestendo correttamente i flussi in arrivo. La Guardia Costiera fa quello che può, ma dieci uomini non bastano per tenere sotto controllo più di mille persone”. Il sindaco segnala inoltre un rischio sanitario, visto che diversi migranti sono risultati positivi allo stafilococco.
Sul fronte delle strutture, resta il nodo mai risolto di un centro chiuso sull’isola. L’ultima riunione ufficiale con Ministero, Regione e sindaci risale a luglio, quando era stato deciso di continuare con i centri provvisori in attesa di una nuova struttura. “Da allora non si è mosso nulla”, afferma il sindaco.
Il ministro dell’Immigrazione, Thanos Plevris, ha garantito che Creta avrà una struttura chiusa, ma non nell’immediato: “Non si può realizzare dall’oggi al domani, per ora bisogna fare affidamento sui centri temporanei”.
Intanto gli sbarchi continuano senza sosta. Sabato sono arrivate a Gavdos oltre 450 persone, mentre altre 566 si trovano nei pressi di Chania in attesa di trasferimento. Nelle stesse ore due operazioni di salvataggio hanno portato in salvo più di cento migranti, con l’intervento di FRONTEX e della Guardia Costiera. Sempre sabato sono stati arrestati sei presunti scafisti, tra cui un minorenne.
Il governo greco, inoltre, ha introdotto una modifica terminologica e normativa: non si parlerà più di “immigrazione irregolare”, ma di “immigrazione illegale”. La nuova legge stabilisce pene fino a cinque anni di carcere e fino a due anni di detenzione amministrativa per chi resta nel Paese senza titolo, salvo ritorno volontario.
“Lo Stato deve prendere in mano la questione in modo concreto, non limitarsi alle parole”, conclude Simandirakis, ricordando che il Comune ha ricevuto solo in questi giorni un piccolo anticipo dei fondi promessi quattro anni fa. “Non possiamo reggere un peso simile da soli”.
di Sandro Doria