K metro 0 – Cairo – Dei tagli ai cavi sottomarini nel Mar Rosso, le cui cause non sono ancora note, hanno provocato problemi di accesso a Internet in alcune parti della regione del Medio Oriente. Lo riporta l’emittente panaraba qatariota “Al Jazeera”. Microsoft ha riferito che gli utenti di Microsoft Azure (il secondo fornitore
K metro 0 – Cairo – Dei tagli ai cavi sottomarini nel Mar Rosso, le cui cause non sono ancora note, hanno provocato problemi di accesso a Internet in alcune parti della regione del Medio Oriente. Lo riporta l’emittente panaraba qatariota “Al Jazeera”.
Microsoft ha riferito che gli utenti di Microsoft Azure (il secondo fornitore di servizi cloud al mondo dopo Amazon Web Services) potrebbero riscontrare una latenza maggiore, precisando che i team di tecnici si sono messi subito al lavoro per trovare una soluzione all’interruzione, reindirizzando il traffico Internet, riferisce Nova.
“Prevediamo una latenza più lunga per alcuni dati che in precedenza transitavano attraverso il Medio Oriente. Il traffico di rete che non transita attraverso il Medio Oriente non è interessato. Continueremo a fornire aggiornamenti giornalieri, o prima se le condizioni dovessero cambiare”, ha spiegato il colosso tecnologico Usa. Secondo l’organizzazione investigativa NetBlocks, che monitora l’accesso a Internet, “una serie di interruzioni dei cavi sottomarini nel Mar Rosso ha degradato la connettività in diversi Paesi”, tra cui anche India e Pakistan. NetBlocks ha attribuito la causa a “guasti che hanno interessato i sistemi di cavi Smw4 e Imewe vicino a Gedda, in Arabia Saudita”.
I cavi sottomarini sono una delle colonne portanti di Internet, insieme alle connessioni satellitari e ai cavi terrestri. In genere, i provider di servizi Internet dispongono di più punti di accesso e reindirizzano il traffico in caso di guasto di uno di essi, sebbene ciò possa rallentare l’accesso per gli utenti. I cavi possono essere danneggiati dalle ancore calate dalle navi, ma possono anche essere presi di mira durante gli attacchi.
A questo riguardo, il quotidiano israeliano “Times of Israel” cita preoccupazioni per una potenziale responsabilità del gruppo yemenita filo-iraniano Houthi, che a seguito dell’inizio della guerra nella Striscia di Gaza ha lanciato una campagna offensiva nel Mar Rosso a sostegno della causa palestinese. In passato, gli Houthi hanno negato di aver preso di mira i cavi sottomarini.