Ue, economia e sicurezza superano il clima, preoccupazioni dei cittadini

Ue, economia e sicurezza superano il clima, preoccupazioni dei cittadini

K metro 0 – Bruxelles – Difesa e sicurezza in cima, economia subito dietro e il clima che scivola sempre più in basso. È l’immagine che restituisce l’ultimo Eurobarometro, il sondaggio periodico della Commissione europea, che ha raccolto le opinioni di oltre 26 mila cittadini nei 27 Stati membri. Il 37% degli intervistati ritiene che

K metro 0 – Bruxelles – Difesa e sicurezza in cima, economia subito dietro e il clima che scivola sempre più in basso. È l’immagine che restituisce l’ultimo Eurobarometro, il sondaggio periodico della Commissione europea, che ha raccolto le opinioni di oltre 26 mila cittadini nei 27 Stati membri.

Il 37% degli intervistati ritiene che l’UE debba rafforzare il proprio ruolo globale investendo nella sicurezza e nella difesa, un dato influenzato dalla guerra in Ucraina e dalle tensioni in Medio Oriente. L’economia, con il 32%, resta la seconda grande preoccupazione: competitività, industria, posti di lavoro. L’indipendenza energetica, che solo un anno fa era la seconda priorità, oggi è indicata dal 27%. Il cambiamento climatico, invece, crolla: appena il 17% lo mette tra le questioni centrali, relegandolo all’ottavo posto.

“I cittadini vogliono un’Europa che garantisca stabilità e sappia farsi sentire con una voce forte e unita in un mondo sempre più instabile”, ha detto la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola.

Secondo Monika Alpoegger, responsabile del monitoraggio dell’opinione pubblica per l’Eurocamera, la sensibilità ambientale aveva toccato il suo apice nel 2019, durante le elezioni europee, ma poi è stata messa in secondo piano: “Pandemia, inflazione, guerra hanno cambiato le priorità. Non significa che il clima non sia più importante, ma oggi i cittadini lo percepiscono come meno urgente rispetto ad altre emergenze”.

Le differenze tra i Paesi

Il quadro europeo non è uniforme. Nei Paesi del Nord, il clima resta una questione centrale: in Danimarca e Svezia più di un terzo degli intervistati continua a indicarlo tra le priorità assolute, così come nei Paesi Bassi. In Germania e in Austria la sensibilità è ancora alta, ma dietro economia ed energia. Nei Paesi dell’Est, invece, domina la richiesta di maggiore sicurezza, con punte superiori al 40% in Polonia, Lettonia e Lituania, comprensibilmente segnate dalla minaccia russa.

In Italia e in Spagna prevalgono i timori legati all’economia e al lavoro, mentre in Francia la sicurezza interna e la difesa europea hanno superato ogni altra preoccupazione. In generale, i giovani restano più attenti al cambiamento climatico rispetto alle generazioni più adulte, anche se ovunque la loro voce si scontra con l’urgenza di crisi immediate.

Implicazioni politiche

A Bruxelles molti leggono i dati come un sostegno alla linea più pragmatica adottata dalla Commissione von der Leyen nel suo secondo mandato. Dopo l’ondata di normative ambientali del Green Deal, diverse regole sono state riviste o alleggerite, tra le critiche delle organizzazioni ambientaliste. Ora, i numeri dell’Eurobarometro sembrano dare ragione a chi sostiene che l’UE debba concentrare risorse e attenzione su difesa ed economia, piuttosto che su nuovi vincoli climatici.

Non mancano però le voci contrarie. Eurodeputati Verdi e socialisti, soprattutto nei Paesi del Nord, accusano la Commissione di cedere troppo facilmente al “vento delle emergenze” e di trascurare la transizione verde, che resta una delle grandi sfide del secolo. “Rinviare oggi significa pagare domani molto di più”, avvertono le ong ambientaliste.

Lo scontro in Parlamento

Le priorità indicate dai cittadini finiranno inevitabilmente al centro del dibattito politico europeo. La prossima settimana Ursula von der Leyen terrà il suo discorso annuale sullo stato dell’Unione davanti al Parlamento europeo. Subito dopo, dovrà rispondere alle domande degli eurodeputati: economia, sicurezza e clima saranno i tre capitoli più caldi. Un confronto che dirà molto non solo sulla direzione della Commissione, ma anche sul tipo di Europa che i cittadini si aspettano nei prossimi anni.

di Sandro Doria

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