Siria, media: Esercito Israele entrato a sud ovest di Damasco

Siria, media: Esercito Israele entrato a sud ovest di Damasco

K metro 0 – Damasco – L’esercito di Israele oggi è entrato in Siria, avanzando nella zona di Beit Jinn, in Siria meridionale alla periferia di Damasco, con 11 veicoli militari e oltre 60 soldati, ha riferito la televisione di Stato siriana. A confermare che l’esercito israeliano sta conducendo l’operazione di terra nella Siria meridionale

K metro 0 – Damasco – L’esercito di Israele oggi è entrato in Siria, avanzando nella zona di Beit Jinn, in Siria meridionale alla periferia di Damasco, con 11 veicoli militari e oltre 60 soldati, ha riferito la televisione di Stato siriana. A confermare che l’esercito israeliano sta conducendo l’operazione di terra nella Siria meridionale è anche il quotidiano israeliano Haaretz, citando l’Idf.

La Siria ha “condannato fermamente” l’incursione militare israeliana definendola una “pericolosa escalation”. Damasco condanna inoltre il “controllo” da parte di Israele di un’area ai piedi del monte Hermon, affermando che si tratta di una “palese violazione della sovranità e dell’integrità territoriale della Repubblica araba siriana”.

Intanto, il presidente siriano Ahmed al-Sharaa ha confermato, parlando ai giornalisti arabi, che il suo governo è impegnato in “colloqui avanzati” con Israele per raggiungere un accordo di sicurezza, secondo quanto riportato da Sky News Arabic. Secondo l’emittente, l’intesa sarebbe basata sulle linee stabilite dall’accordo di disimpegno del 1974, firmato dopo la guerra dello Yom Kippur. Sharaa ha precisato che, pur ritenendo che “non sia ancora il momento giusto per un accordo di pace con Israele”, il suo governo “non esiterà a concludere qualsiasi intesa che porti benefici alla Siria e alla regione”.

Dalla caduta del regime di Bashar al-Assad nel dicembre 2024, le IDF sono state dispiegate in nove postazioni nella Siria meridionale, per lo più all’interno di una zona cuscinetto pattugliata dalle Nazioni Unite al confine tra i due paesi.

Nel frattempo, l’inviato statunitense Thomas Barrack incontrerà il presidente siriano Ahmed al Sharaa prima di recarsi in visita a Beirut. Lo hanno riferito delle fonti dell’emittente libanese “Lbci”, senza precisare ulteriori dettagli. Secondo il quotidiano libanese “Al Anba”, il diplomatico dovrebbe arrivare oggi nella capitale per discutere della risposta israeliana al piano di disarmo degli attori extra-statali in Libano, nonché del rinnovo della Forza di interposizione delle Nazioni Unite nel Paese (Unifil).

Secondo l’agenzia di stampa statale siriana “Sana”, il presidente Al Sharaa ha ricevuto una delegazione di media arabi, tra cui dirigenti di istituzioni mediatiche, caporedattori di quotidiani ed ex ministri dell’informazione.

Martedì scorso, il ministro degli Esteri siriano Asaad al-Shaibani ha avuto colloqui con una delegazione israeliana a Parigi, discutendo di de-escalation, non ingerenza negli affari siriani e raggiungimento di intese a sostegno della stabilità regionale, ha riportato la Syrian Arab News Agency. Secondo l’agenzia statale, i colloqui, mediate dagli Stati Uniti hanno riguardato il “monitoraggio del cessate il fuoco nella provincia di Sweida, nella Siria meridionale, e la riattivazione dell’accordo del 1974”. Gli incontri  rientrano negli sforzi diplomatici “volti a rafforzare la sicurezza e la stabilità in Siria e a preservarne l’unità e l’integrità territoriale”.

Il ministro israeliano per gli Affari strategici Ron Dermer ha incontrato il ministro degli Esteri siriano Shaibani e il capo dell’intelligence Hussein Salame a Parigi il 19 agosto, dove sono state discusse “questioni di sicurezza” lungo il confine tra Israele e Siria.

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Nizar Ramadan
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