K metro 0 – Washington – Per il presidente Donald Trump, Zelensky “se volesse, può porre fine alla guerra quasi immediatamente”, escludendo che Kiev riprenda il controllo della Crimea annessa dalla Russia nel 2014 ed entri nella Nato, “oppure può continuare a combattere”. “Va ricordato come tutto è iniziato. Non si tratta di riavere la Crimea
K metro 0 – Washington – Per il presidente Donald Trump, Zelensky “se volesse, può porre fine alla guerra quasi immediatamente”, escludendo che Kiev riprenda il controllo della Crimea annessa dalla Russia nel 2014 ed entri nella Nato, “oppure può continuare a combattere”. “Va ricordato come tutto è iniziato. Non si tratta di riavere la Crimea ceduta da Obama (12 anni fa, senza sparare un solo colpo) e non si tratta per l’Ucraina di entrare nella Nato – ha aggiunto nel post in vista dei colloqui a Washington – Alcune cose non cambiano mai”.
La Giornata di oggi, lunedì 18 agosto, prevede colloqui a Washington fra Trump e Zelensky a seguito del summit in Alaska, mentre in Ucraina prosegue il conflitto con la Russia. Donald Trump ha scritto su Truth che “sarà una Grande giornata alla Casa Bianca”, dove incontrerà Volodymyr Zelensky e i leader europei, tra cui anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, e il segretario della Nato Mark Rutte. “Non ci sono mai stati così tanti leader europei insieme in una volta – ha aggiunto – E’ un grande onore ospitarli”.
Il programma della giornata comunicato dalla Casa Bianca prevede l’arrivo dei leader europei alle 12 ora locale, le 18 in Italia. Un’ora dopo Trump accoglierà Zelensky e l’inizio bilaterale è atteso per le 19.15 italiane. Alle 20.15 è previsto che il tycoon riceva ufficialmente i leader europei, poi la foto di famiglia e dalle 21 ora italiana è in agenda l’ “incontro multilaterale”.
“La pace” in Ucraina “deve essere duratura”, ha ribadito Zelensky sottolineando che “condividiamo il forte desiderio di porre fine a questa guerra rapidamente e in modo sicuro”, insistendo sulla “pace duratura”. “Non come è stato anni fa, quando l’Ucraina è stata costretta a cedere la Crimea e parte del nostro est, parte del Donbass, e Putin ha semplicemente usato questo come punto di partenza per un nuovo attacco”. Per Zelensky, “la Crimea non avrebbe dovuto essere ceduta, come gli ucraini non hanno ceduto Kiev, Odessa o Kharkiv dopo il 2022”. “Gli ucraini combattono per la loro terra, per la loro indipendenza. I nostri soldati riportano successi nelle regioni di Donetsk e Sumy – prosegue – La Russia deve porre fine a questa guerra, che essa stessa ha avviato” con l’invasione su vasta scala dell’Ucraina iniziata il 24 febbraio di tre anni fa. “Spero che la nostra forza congiunta con l’America e i nostri amici europei costringa la Russia – conclude – a una pace vera”.
La fine della guerra con la Russia non può prescindere dalla definizione del ‘dopo’. Ed è anche questo che i leader europei, nella giornata di oggi, intendono sottolineare nell’incontro con Donald Trump.
L’Europa punta a recitare un ruolo di primo piano nel complicato percorso negoziale. Il Cremlino sarebbe disposto a fermare la guerra se ottenesse il Donetsk e, di conseguenza, il controllo del Donbass: “Bisogna essere saldi non si possono accettare rivendicazioni territoriali russe che possono minare l’integrità territoriale dell’Ucraina”, dice il presidente francese Emmanuel Macron bocciando trattative che non comprendano Kiev: “Le discussioni territoriali sull’Ucraina” non possono essere fatte “senza le autorità ucraine”, riferendosi al fatto che si parla di “scambi territoriali, come se fossero già decisi e si aspetti solo il placet di Kiev”.
No alla “legge del più forte”, ribadisce Macron nella nota diffusa dopo la riunione dei membri della Coalizione dei Volenterosi, perché altrimenti “inaugureremo un nuovo ordine internazionale, non più basato sul diritto”. “La sicurezza degli europei, e della Francia, dipende da questo” ed è per questo che gli europei devono essere assolutamente presenti “ai prossimi vertici riguardanti l’Ucraina”.
La Cina dal canto suo sostiene tutti gli sforzi che conducano a una risoluzione pacifica della crisi in Ucraina. Lo ha detto oggi nel corso di una conferenza stampa Mao Ning, portavoce del Ministero degli Esteri cinese, commentando l’incontro Trump-Putin del 15 agosto. “Ci aspettiamo che tutte le parti interessate partecipino al processo dei colloqui di pace a un momento appropriato, e che si raggiunga il prima possibile un accordo di pace giusto, duraturo e vincolante, accettabile da tutte le parti”.