Libano, UNIFIL: sostenere la società civile al Sud, con la partecipazione attiva

Libano, UNIFIL: sostenere la società civile al Sud, con la partecipazione attiva

K metro 0 – Beirut – Il villaggio libanese di Alma Al-Shaab, nel distretto di Tiro, a poco più di un chilometro dal confine israeliano, ha ospitato un incontro presso la Sala della Chiesa di San Elia, riunendo esponenti religiosi, sindaci, rappresentanti della società civile e membri delle forze UNIFIL. L’evento ha sottolineato l’importanza della collaborazione

K metro 0 – Beirut – Il villaggio libanese di Alma Al-Shaab, nel distretto di Tiro, a poco più di un chilometro dal confine israeliano, ha ospitato un incontro presso la Sala della Chiesa di San Elia, riunendo esponenti religiosi, sindaci, rappresentanti della società civile e membri delle forze UNIFIL. L’evento ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra la missione internazionale di pace e la comunità locale.

L’incontro è stato presieduto dal Comandante delle Forze UNIFIL in Libano, Generale di Divisione Diodato Abagnara, accompagnato dal Comandante del Settore Occidentale di UNIFIL, Generale di Brigata David Colussi, e dal Sindaco di Alma Al-Shaab. 

Nel suo intervento di apertura, il Generale Abagnara ha ribadito l’impegno della missione nel sostenere la stabilità nel Sud del Libano e nel rafforzare i legami con la popolazione locale, attraverso iniziative umanitarie e di sviluppo che migliorano le condizioni di vita e promuovono la fiducia reciproca.

Tra i partecipanti di rilievo, oltre a varie autorità locali, l’Ambasciatore della Pace Mondiale e Presidente dell’Associazione per lo Sviluppo della Pace Globale, Sig. Hussein Ghamlouche, ha sottolineato l’importanza di promuovere la cultura del dialogo e la cooperazione allo sviluppo, riaffermando l’impegno dell’associazione nel sostenere le iniziative umanitarie e di crescita economica nel Paese, in particolare nel Sud. L’Associazione, guidata da Ghamlouche, svolge un ruolo importante nel costruire partenariati tra organizzazioni internazionali e comunità locali, lanciando programmi e iniziative che promuovano la pace e lo sviluppo sostenibile.

L’evento ha visto una risposta positiva da parte dei partecipanti, che hanno elogiato l’importanza di tali iniziative nel consolidare la pace civile e rafforzare la resilienza delle comunità del Sud Libano. La costa mediterranea del Libano è costellata di città e villaggi pittoreschi, pendenti lungo le strade tortuose. Alma al-Shaab, dicono orgogliosi i suoi abitanti, è la più pittoresca di tutte.

Questo, infatti, è uno dei villaggi cristiani nel sud con una maggioranza musulmana. La sua posizione su una collina offre viste maestose sulla campagna circostante, fino al mare in lontananza. È chiaramente visibile anche dal nord di Israele. Ma la vicinanza al confine ha fatto sì che negli ultimi nove mesi la zona fosse oggetto di pesanti attacchi da parte delle forze israeliane.

La gente ha lasciato le proprie case, durante l’offensiva che – raccontano alcuni sacerdoti melchiti – ha colpito non solo le case ma anche le chiese: come la parrocchia maronita della Natività di Maria, della quale è impressionante vedere la canonica devastata e ridotta a un cumulo di pietre, con incastrati dentro i documenti dei sacerdoti, le fotografie, i paramenti e i libri liturgici. Qualcuno con maggiori risorse oggi, sta provando a ricostruire, da dopo il cessate il fuoco. Qualcuno non è mai andato via, come pére Marcos, rimasto sotto le bombe perché “fedele alla missione”.

Nel frattempo,  per la missione di pace è iniziato il conto alla rovescia. La trattativa tra i membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è già in corso. Ciò che si intuisce già da ora è che il verdetto finale avrà comunque, al di là dell’esito del negoziato, ripercussioni importanti anche per l’Italia. Nata con la risoluzione 425, adottata il 19 marzo 1978 da parte del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, a seguito dell’invasione del Libano da parte di Israele (marzo 1978), Unifil, la missione delle Nazioni Unite nel Sud del Libano, da allora ha visto il suo mandato prorogato più volte.

La parola finale è sempre del Consiglio di Sicurezza, di cui fanno parte, con diritto di veto, cinque membri permanenti: Cina, Francia, Russia, Regno Unito e Stati Uniti. È il Consiglio che decide se prolungare o meno l’operazione internazionale. Il mandato attuale, rinnovato il 28 agosto 2024, scadrà il 31 agosto. Si tratta di una missione per la stabilità e la sicurezza in una delle aree più sensibili del Medio Oriente.

In questa partita l’Italia è spettatrice “interessata”, in quanto ricopre un ruolo di primo piano nella missione. Il 24 giugno a Naqura, il quartier generale della forza di interposizione Onu in Libano, il generale Diodato Abagnara ha preso il comando di Unifil, e si è posto alla guida del contingente internazionale. Abagnara ha preso il posto del generale spagnolo Aroldo Lázaro Sáenz e da quel momento coordina il lavoro di quasi 10.000 militari provenienti da 48 Paesi, di cui 1.000 dall’Italia (quello italiano è il secondo contingente più corposo dopo quello indonesiano). Il prestigioso incarico – ha detto il Ministro della Difesa, Guido Crosetto – conferma “il riconoscimento, da parte della comunità internazionale, dell’elevata professionalità delle nostre Forze Armate e della credibilità della Difesa e dell’Italia quale attori affidabili e impegnati nella promozione della pace e della stabilità globale. Si tratta di un risultato importante, frutto dell’impegno costante del nostro Paese in ambito ONU, sostenuto da una visione coerente e da un’azione diplomatica e militare di lungo periodo, che conferma il ruolo dell’Italia come protagonista responsabile nei contesti internazionali più delicati. In uno scenario complesso come quello mediorientale, l’assunzione del comando della missione UNIFIL da parte del Generale Abagnara rafforza ulteriormente il contributo italiano alla sicurezza collettiva e della pace”, ha detto.

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Nizar Ramadan
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