Moldova, governo: gas non compromesso da attacco russo a Orlovka

Moldova, governo: gas non compromesso da attacco russo a Orlovka

K metro 0 – Chisinau – L’attacco russo alla stazione di compressione del gas di Orlovka, nella regione ucraina di Odessa, non ha avuto conseguenze sulla fornitura di gas naturale alla Moldova, inclusa la riva sinistra del fiume Dnestr. Lo ha dichiarato il ministro dell’Energia Dorin Junghietu. “L’approvvigionamento di gas della Repubblica di Moldova non

K metro 0 – Chisinau – L’attacco russo alla stazione di compressione del gas di Orlovka, nella regione ucraina di Odessa, non ha avuto conseguenze sulla fornitura di gas naturale alla Moldova, inclusa la riva sinistra del fiume Dnestr. Lo ha dichiarato il ministro dell’Energia Dorin Junghietu.

“L’approvvigionamento di gas della Repubblica di Moldova non è compromesso. Questa è un’ulteriore prova che la Moldova si sta muovendo nella giusta direzione: verso l’Unione Europea, dove regnano pace e prosperità”, ha affermato Junghietu. Attualmente il Paese importa gas naturale esclusivamente attraverso il gasdotto Iasi-Ungheni-Chisinau. Secondo i media locali, la stazione di Orlovka, colpita ieri sera da un attacco missilistico russo, è un nodo strategico della rete di trasporto del gas nell’Ucraina meridionale e viene utilizzata anche per le forniture di gas provenienti dall’Azerbaigian.

La Moldova respinge fermamente l’ingerenza russa negli affari interni dello Stato. Lo ha detto il ministro degli Esteri moldavo, Mihai Popsoi, in una dichiarazione dopo la riunione del governo. Invitato a commentare le dichiarazioni di un deputato russo, Konstantin Zatulin – secondo il quale, dopo la condanna a sette anni di reclusione per la governatrice della Gagauzia, Evghenia Gutul, le forze armate russe dovrebbero avanzare verso la Transnistria – Popsoi ha detto che Chisinau sta facendo ciò che è giusto per i suoi cittadini.

“La Moldova è uno Stato sovrano. Respingiamo fermamente ogni ingerenza negli affari interni del nostro Paese. I tempi in cui Mosca ci dettava cosa fare sono ormai lontani. La Moldova fa ciò che è bene per i suoi cittadini, perseguendo chiaramente ciò che è nel suo interesse nazionale: consolidare la pace e il benessere all’interno della grande famiglia europea”, ha affermato il ministro.

Alla domanda se il ministero degli Esteri stia valutando la possibile convocazione dell’ambasciatore russo designato, Oleg Ozerov, il capo della diplomazia moldava ha affermato che si valuteranno “tutte le opzioni per difendere l’interesse nazionale della Moldova”. 

Intanto, Vladimir Plahotniuc, oligarca moldavo ed ex leader del Partito democratico, ha lanciato un appello ai suoi sostenitori per “rovesciare il governo” della Moldova. In un messaggio pubblicato sulla sua pagina Facebook, Plahotniuc ha chiesto la creazione di “un fronte potente, deciso e professionale” contro l’attuale esecutivo, definito “incompetente”.

Il messaggio, diffuso mentre l’ex politico si trova in stato di detenzione in Grecia, si rivolge direttamente a “ex colleghi di governo e parlamento, funzionari pubblici, sindaci, consiglieri e sostenitori”. Plahotniuc sostiene che sia arrivato il momento di “combattere l’illegalità del governo giallo” e di ricostituire una squadra “capace di garantire sicurezza e stabilità alla Repubblica”. Plahotniuc è stato arrestato in Grecia sulla base di un mandato dell’Interpol. A fine luglio, la procura moldava ha trasmesso ad Atene una richiesta formale di estradizione: l’ex leader è sospettato di reati gravi, tra cui la creazione e gestione di un’organizzazione criminale, frode e riciclaggio di denaro su larga scala. Il primo agosto, Plahotniuc ha accettato l’estradizione in Moldova. Secondo il suo avvocato Lucian Rogac, il procedimento proseguirà “nel rispetto degli standard internazionali”.

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