K metro 0 – Londra – Il 45 per cento dei britannici è favorevole a interrompere l’ingresso di nuovi migranti e deportare “un gran numero” di quelli arrivati negli ultimi anni. È quanto emerge da un nuovo sondaggio condotto da YouGov, ripreso dal quotidiano “The Times”, secondo cui tale presa di posizione, che trova consenso
K metro 0 – Londra – Il 45 per cento dei britannici è favorevole a interrompere l’ingresso di nuovi migranti e deportare “un gran numero” di quelli arrivati negli ultimi anni. È quanto emerge da un nuovo sondaggio condotto da YouGov, ripreso dal quotidiano “The Times”, secondo cui tale presa di posizione, che trova consenso trasversale, è sostenuta dall’86 per cento degli elettori di Reform Uk e dal 27 per cento degli elettori laburisti e liberaldemocratici.
Il sondaggio rivela anche una diffusa disinformazione: il 47 per cento degli intervistati ritiene che l’immigrazione nel Regno Unito sia per lo più illegale, mentre i dati ufficiali mostrano che gli arrivi irregolari rappresentano solo il 4 per cento del totale.
Intanto, il leader anti europeo, del partito populista britannico Reform Uk, Nigel Farage, ha chiesto che le forze di polizia del Regno Unito siano obbligate a rendere pubblica l’etnia degli arrestati e degli imputati: accusando le autorità di “insabbiamento” dopo il presunto stupro di una dodicenne da parte di due richiedenti asilo afghani a Nuneaton nel mese di luglio. In un’intervista rilasciata all’emittente televisiva “Bbc”, Farage ha denunciato un “clima teso” nel Paese e ha affermato che “la temperatura del dibattito è salita significativamente” a causa di “aggressioni sessuali e stupri”.
Nigel Farage però nel 2018, aveva twittato una foto falsa e “photoshoppata” per cercare di attaccare i sostenitori di una campagna a favore dei migranti. L’immagine, condivisa con i suoi oltre un milione di seguaci, mostrava una donna sorridente durante una marcia. Al suo collo un cartello su cui si leggeva: “Le mie gambe sono aperte per i rifugiati”.
Farage, diffuse le foto giustificandosi che si trattava di “un insulto alle vittime di abusi sessuali di Colonia e degli stupri di Malmo”. Una volta che l’immagine si rivelò palesemente fasulla l’allora capo dell’UKIP cancellò il tweet, scrivendo: “La foto si è rivelata essere fake news ma la brigata in favore dei rifugiati deve riflettere più a fondo su quanto sta accadendo” .
In un’epoca di condivisione istantanea delle informazioni, è fondamentale verificare quanto viene diffuso accertando costantemente i fatti, oltre a fare i conti con le dichiarazioni e i commenti twittati dai politici, in modo irresponsabile e per racimolare una manciata di voti. Questo vale specialmente per coloro che esercitano un certo livello politico e sociale di influenza sugli altri.
Quanto accaduto nel 2024 a Southport, è un chiaro esempio di fin dove possa spingersi la disinformazione diffusa sui social e alimentata da una politica spicciola. In un paese all’epoca già colpito da una tragedia – l’assassinio di almeno tre bambine, accoltellate senza movente apparente – dimostranti di estrema destra lanciarono mattoni contro una moschea, aggredirono la polizia, incendiarono auto e danneggiarono un minimarket. In cerca di cieca vendetta per quelle vite, che, secondo le informazioni circolate in rete, erano state strappate per mano di un diciassettenne di fede musulmana, arrivato in Inghilterra da migrante. Quello che accadde a Southport dimostra anche quanto sia difficile fermare una fake news. Perché il ragazzo autore della strage non è un migrante, è nato in Galles. Ma nonostante la polizia abbia cercato in ogni modo di smentire il falso, i suoi tentativi di mettere un argine sono andati falliti.
A diffondere teorie di oddio anti immigrati, non c’erano solo comuni cittadini. Proprio Nigel Farage è stato accusato di aver contribuito a fomentare la violenza scoppiata a Southport. In un video, il politico si è chiesto “se la verità ci viene nascosta”. Neil Basu, ex alto ufficiale di Scotland Yard responsabile dell’antiterrorismo dal 2018 al 2021, riportato dai media ha affermato che ci sono state “conseguenze nel mondo reale” quando personaggi pubblici non sono riusciti a “tenere la bocca chiusa”: “Nigel Farage sta dando sostegno all’English Defence League, indebolendo la polizia, creando teorie cospirative e fornendo false basi per gli attacchi alle forze dell’ordine”, ha affermato.
Tornando ad oggi, il leader xenofobo afferma che “La polizia dovrebbe farlo assolutamente”. criticando la scelta del Warwickshire Police di non divulgare etnia e status migratorio degli imputati, in linea con le attuali linee guida nazionali (come se la polizia potesse modificare la legge). Farage affonda il coltello nelle piaghe della società britannica, dichiarando anche che “alcune persone provenienti da determinate culture rappresentano un pericolo per la nostra società”. Sul tema è intervenuto anche Robert Jenrick, esponente dei conservatori, parlando di “prove crescenti” del legame tra immigrazione illegale e crimini sessuali.
Portare scontri, organizzati virtualmente, nel vivo delle piazze, con dosi di incitamento alla violenza non ha nulla a che fare coi diritti dei cittadini e con la libertà di espressione. Si tratta semplicemente di quello che i greci chiamavano “demagogia”, di una degenerazione della democrazia, per la quale al normale dibattito politico si sostituisce una propaganda esclusivamente lusingatrice delle aspirazioni economiche e sociali delle masse, allo scopo di mantenere o conquistare il potere.