K metro 0 – Tbilisi – Il dipartimento per le migrazioni del ministero dell’Interno della Georgia ha espulso 22 cittadini stranieri, tra cui cittadini di Russia, Bulgaria, India, Giordania, Iran, Iraq, Kazakhstan, Camerun, Kenya, Turchia e Turkmenistan. Lo ha riferito l’ufficio stampa del dicastero. Secondo le autorità, le espulsioni sono avvenute in seguito a violazioni
K metro 0 – Tbilisi – Il dipartimento per le migrazioni del ministero dell’Interno della Georgia ha espulso 22 cittadini stranieri, tra cui cittadini di Russia, Bulgaria, India, Giordania, Iran, Iraq, Kazakhstan, Camerun, Kenya, Turchia e Turkmenistan. Lo ha riferito l’ufficio stampa del dicastero.
Secondo le autorità, le espulsioni sono avvenute in seguito a violazioni rilevate negli ultimi giorni. A tutti i soggetti rimpatriati è stato vietato il futuro ingresso nella Repubblica. Negli ultimi mesi, la Georgia ha rafforzato le misure contro l’immigrazione irregolare. Il Parlamento ha approvato modifiche legislative che facilitano l’espulsione dei migranti e prevedono controlli più stringenti. Il ministero dell’Interno georgiano segnala regolarmente l’allontanamento di decine di cittadini stranieri ogni mese, riferisce Nova.
Intanto, l’opposizione georgiana ha reagito duramente alla notizia del mancato invito della Georgia alla riunione dei ministri degli Affari europei dei 27 Stati membri dell’Ue, in programma il primo e il 2 settembre in Danimarca. Secondo esponenti dei partiti pro-europei, l’assenza della Georgia dall’incontro – a cui parteciperanno invece Ucraina, Moldova, i Paesi dei Balcani occidentali e la Turchia – rappresenta un segnale politico grave.
Salome Samadashvili, esponente di Lelo-Georgia Forte, ha affermato che la decisione dell’Ue indica l’assenza di progressi nel processo di adesione all’Unione sotto il governo del partito Sogno georgiano: “Siamo l’unico Paese candidato escluso. Questo è un messaggio chiaro: l’attuale regime ha di fatto rinunciato all’integrazione europea”. Giorgi Butikashvili, della Coalizione per il cambiamento, ha parlato di “sospensione informale” dello status di Paese candidato: “Questo è un segnale che l’Ue sta prendendo misure più severe verso il Sogno Georgiano.
A ottobre si discuterà anche della questione dei visti”. Tina Bokuchava, del Movimento nazionale unito, ha accusato direttamente il governo di sabotare i risultati ottenuti dal popolo georgiano: “Il ‘Sogno russo’ (soprannome dispregiativo del Sogno georgiano) vuole farci perdere lo status di candidato, l’accordo di associazione e la libertà di viaggiare senza visto”. Secondo il ministero degli Esteri danese, “il governo georgiano ha deciso di sospendere il processo di integrazione nell’Ue fino al 2028”, e per questo motivo la Georgia non sarà invitata alla riunione informale di settembre. La Danimarca detiene attualmente la presidenza del Consiglio dell’Unione europea.