Tasse sul tabacco, il Portogallo dice no all’Unione Europea

Tasse sul tabacco, il Portogallo dice no all’Unione Europea

K metro 0 – Lisbona – Il governo portoghese si oppone alla proposta della Commissione europea che punta ad aumentare le tasse sul tabacco in tutta l’Unione. Secondo il Ministero delle Finanze, l’iniziativa è controproducente: rischia di far salire il contrabbando, ridurre le entrate statali e penalizzare anche i prodotti alternativi alle sigarette, ritenuti meno

K metro 0 – Lisbona – Il governo portoghese si oppone alla proposta della Commissione europea che punta ad aumentare le tasse sul tabacco in tutta l’Unione. Secondo il Ministero delle Finanze, l’iniziativa è controproducente: rischia di far salire il contrabbando, ridurre le entrate statali e penalizzare anche i prodotti alternativi alle sigarette, ritenuti meno nocivi per la salute. La proposta di Bruxelles, presentata il 16 luglio, prevede tre cambiamenti principali:

Aumento generalizzato delle accise sui prodotti da fumo;

Applicazione della stessa tassazione sia alle sigarette tradizionali che ad altri prodotti, come e-cig o tabacco riscaldato;

Trasferimento di una parte del gettito fiscale dal bilancio nazionale a quello dell’UE.

Il Ministero portoghese delle Finanze, guidato da Joaquim Miranda Sarmento, ha criticato soprattutto quest’ultimo punto: secondo le stime, il Portogallo potrebbe perdere fino a 1,5 miliardi di euro di entrate. “Alle condizioni attuali, è una proposta inaccettabile”, si legge nella nota ufficiale.

Meno tasse per chi fuma prodotti alternativi

Lisbona sottolinea che una tassazione troppo alta spinge le persone verso il mercato nero. Inoltre, trattare allo stesso modo sigarette e prodotti alternativi sarebbe un errore. “Se l’obiettivo è ridurre i danni per la salute, allora è logico incentivare il passaggio verso forme di consumo meno dannose”, sostiene il governo.

Non è la prima volta che aumenti delle imposte sul tabacco hanno alimentato il commercio illegale. Esperienze simili in altri Paesi europei mostrano come le accise troppo alte spesso abbiano effetti opposti a quelli desiderati.

Il nuovo bilancio UE preoccupa Lisbona

La questione si inserisce nel più ampio dibattito sul futuro bilancio dell’Unione. La Commissione ha infatti presentato anche la proposta per il Quadro Finanziario Pluriennale 2028–2034: un piano da 2.000 miliardi di euro, che prevede nuovi contributi nazionali e tre nuove fonti di entrate, tra cui proprio le accise sul tabacco.

Ma il Portogallo teme che questa riforma possa penalizzarlo. I fondi europei, infatti, coprono circa il 90% degli investimenti pubblici nel Paese, soprattutto nei settori dell’agricoltura e della coesione sociale.

L’eurodeputata socialista Carla Tavares, relatrice per il Parlamento europeo sul bilancio UE, ha dichiarato che il piano “sembra più ambizioso di quanto non sia davvero” e che rischia di tagliare risorse fondamentali. “Non si può fare di più con meno”, ha detto da Bruxelles, spiegando che il Parlamento difenderà i fondi destinati ai Paesi che più dipendono dal bilancio comune.

Ora la proposta è nelle mani del Consiglio europeo e del Europarlamento. I prossimi mesi saranno decisivi per capire se l’UE riuscirà a trovare un equilibrio tra armonizzazione fiscale, esigenze di bilancio e rispetto delle priorità economiche dei singoli Stati.

di Sandro Doria

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