Europarlamentari, no a mozione Israele annessione Cisgiordania

Europarlamentari, no a mozione Israele annessione Cisgiordania

K metro 0 – Bruxelles – Cinquantotto membri del Parlamento europeo respingono “inequivocabilmente la recente mozione della Knesset israeliana volta a imporre la sovranità sui territori palestinesi occupati, compresa la Cisgiordania. Questa mossa viola palesemente il diritto internazionale e consolida ulteriormente l’annessione, l’espropriazione e l’apartheid”. Lo si legge nella lettera firmata dal gruppo di europarlamentari

K metro 0 – Bruxelles – Cinquantotto membri del Parlamento europeo respingono “inequivocabilmente la recente mozione della Knesset israeliana volta a imporre la sovranità sui territori palestinesi occupati, compresa la Cisgiordania. Questa mossa viola palesemente il diritto internazionale e consolida ulteriormente l’annessione, l’espropriazione e l’apartheid”. Lo si legge nella lettera firmata dal gruppo di europarlamentari e indirizzata alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, al presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, e all’Alta rappresentante Ue per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza, Kaja Kallas. Lo riferisce Nova.

“Il 23 luglio 2025, la Knesset ha adottato una mozione simbolica che approva l’annessione della Cisgiordania. Sebbene non vincolante, essa rappresenta una pericolosa escalation, un chiaro messaggio politico che si basa su anni di annessione di fatto, espansione degli insediamenti e sistematica erosione delle norme internazionali nel territorio occupato. Fa parte di una strategia più ampia volta a modificare unilateralmente lo status giuridico e la composizione demografica del territorio, in aperta violazione del diritto internazionale e delle risoluzioni delle Nazioni Unite”, viene spiegato dagli europarlamentari firmatari.

“La Corte internazionale di Giustizia, nel suo parere consultivo del 19 luglio 2024, ha rilevato che le azioni di Israele violano il diritto internazionale umanitario e il diritto internazionale dei diritti umani, costituendo un’annessione sia di fatto che di diritto. La Corte ha ribadito che tutti gli Stati sono legalmente obbligati a non riconoscere o contribuire al mantenimento di questa situazione e devono cooperare per porvi fine. Si tratta di obblighi giuridici vincolanti, non di questioni di discrezionalità politica”, prosegue la lettera. “L’accordo di associazione Ue-Israele non deve essere attuato in alcun modo che legittimi l’annessione, soprattutto alla luce dell’articolo 2, che subordina la cooperazione al rispetto dei diritti umani. Il Parlamento europeo deve difendere l’integrità giuridica e morale dell’Unione. L’affermazione di sovranità da parte di Israele dovrebbe portare a una rivalutazione immediata delle relazioni Ue-Israele, comprese le preferenze commerciali, la cooperazione in materia di ricerca e il dialogo politico. L’Ue deve inoltre vietare le attività economiche che contribuiscono direttamente o indirettamente all’annessione, incluso il commercio di beni provenienti dagli insediamenti. Dichiariamo pertanto la nostra opposizione di principio al tentativo di Israele di normalizzare l’annessione con il pretesto della sovranità”, viene specificato.

“L’Unione europea non deve solo parlare in difesa del diritto internazionale, ma deve agire”, concludono gli europarlamentari. Tra i firmatari c’è la delegazione italiana del Movimento 5 stelle (M5s) al Parlamento europeo, gli eurodeputati di Alleanza verdi e sinistra (Avs) e sedici eurodeputati del Partito democratico (Pd).

Condividi su:

Posts Carousel

Latest Posts

Top Authors

Most Commented

Featured Videos

Che tempo fa



Condividi su: