Siria: Raid israeliano a Damasco, colpita area palazzo presidenziale

Siria: Raid israeliano a Damasco, colpita area palazzo presidenziale

K metro 0 – Damasco – Nuovi raid di Israele in Siria. Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, aveva anticipato un’intensificazione dei bombardamenti se le forze siriane non si fossero ritirate da Sweida, la città a maggioranza drusa in cui sono in corso scontri. Le forze armate israeliane affermano di aver “colpito un obiettivo

K metro 0 – Damasco – Nuovi raid di Israele in Siria. Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, aveva anticipato un’intensificazione dei bombardamenti se le forze siriane non si fossero ritirate da Sweida, la città a maggioranza drusa in cui sono in corso scontri. Le forze armate israeliane affermano di aver “colpito un obiettivo militare nell’area del palazzo presidenziale del regime siriano a Damasco“. Nel post sui social viene confermato anche che è stato colpito il quartier generale delle forze armate siriane nella capitale.

Gli attacchi israeliani su Damasco hanno causato tre morti e 34 feriti, secondo un nuovo bilancio del ministero della Sanità siriano. I violenti attacchi hanno distrutto un’ala di un edificio di quattro piani nel complesso che ospita il quartier generale dell’esercito, adiacente al ministero della Difesa.

Katz ha pubblicato sul suo profilo X un video della televisione siriana che mostra una conduttrice sorpresa dall’attacco israeliano sullo sfondo nel centro di Damasco. “I colpi più duri sono iniziati“, ha scritto il ministro nel post.

A Sweida, un giorno dopo che una precedente tregua era crollata, sarebbe stato raggiunto un nuovo cessate il fuoco. Lo ha reso noto una fonte non identificata del ministero degli Interni in una dichiarazione riportata dall’agenzia di stampa statale Sana. “È stato raggiunto un accordo per un cessate il fuoco a Sweida e per il dispiegamento di posti di blocco di sicurezza nella città”, ha detto la fonte.

Il bilancio degli scontri settari a Sweida è salito a oltre 300 morti. L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha aggiornato il precedente bilancio delle vittime, che contava 248 morti. “Dallo scoppio degli scontri domenica scorsa, sono stati uccisi 69 combattenti drusi e 40 civili, 27 dei quali in ‘esecuzioni sommarie’ da parte di membri dei ministeri della Difesa e degli Interni. A cui si aggiungono anche 165 vittime tra le forze governative, 18 combattenti beduini e 10 membri delle forze di sicurezza governative”, riportano i dati raccolti dall’osservatorio con sede in Gran Bretagna, che si basa su una rete di fonti all’interno della Siria.

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