Siria, le forze governative sono entrate a Suwayda

Siria, le forze governative sono entrate a Suwayda

K metro 0 – Damasco – Le forze governative siriane sono entrate nella città di Suwayda, capoluogo meridionale roccaforte della comunità drusa nel paese, lo riferisce SyriaTv. L’esercito e le forze di sicurezza interna si sono radunati nella zona di Rima Hazem, a nord-ovest di Suwayda, e hanno iniziato ad avanzare verso il centro della

K metro 0 – Damasco – Le forze governative siriane sono entrate nella città di Suwayda, capoluogo meridionale roccaforte della comunità drusa nel paese, lo riferisce SyriaTv. L’esercito e le forze di sicurezza interna si sono radunati nella zona di Rima Hazem, a nord-ovest di Suwayda, e hanno iniziato ad avanzare verso il centro della città. Gli scontri sono scoppiati tra l’esercito e gruppi ‘fuorilegge’ che si opponevano all’arrivo in città delle forze governative di Damasco.

Il ministro della Difesa siriano, il generale Marhaf Abu Qasra, ha dichiarato un cessate il fuoco completo a Suwayda, nel sud del Paese. Sono  state impartiti istruzioni rigorose alle forze di stanza nella città per garantire la sicurezza dei residenti, mantenere la pace nella comunità e proteggere la proprietà pubblica e privata da individui senza scrupoli. “Inizieremo a consegnare i quartieri della città di Suwayda alle Forze di sicurezza interna non appena le operazioni di rastrellamento saranno completate. Questo contribuirà a controllare il caos, permetterà ai residenti di tornare alle loro case e ripristinerà la stabilità in città”, ha concluso il ministro Abu Qasra. 

I recenti scontri a Suwayda, in Siria, sono “preoccupanti” e gli Stati Uniti stanno “cercando di raggiungere un risultato pacifico e inclusivo per i drusi, le tribù beduine, il governo siriano e le forze israeliane”. Lo ha detto in un messaggio su X l’inviato speciale Usa per la Siria, Tom Barrack, affermando: “Siamo attivamente coinvolti con tutte le circoscrizioni in Siria per navigare verso la calma e continuare a discutere di integrazione produttiva”. “I depistaggi, la confusione e l’inefficienza della comunicazione sono la sfida più grande per assicurare un’integrazione pacifica e ponderata degli interessi di ciascuna parte. Stiamo discutendo direttamente, attivamente e produttivamente con tutte le parti per navigare verso la calma e l’integrazione”, ha dichiarato Barrack.

L’Osservatorio siriano per i diritti umani, da Londra, monitora costantemente la situazione in tutto il Paese. La strada che collega Damasco a Suwayda è stata chiusa. Il governatore Mustafaal-Bakur, ha invitato i residenti a “esercitare moderazione”. Anche diversi notabili drusi hanno invitato alla calma e richiesto con un comunicato l’intervento delle autorità affinché si possa mettere fine alla violenza. 

Il consiglio druso per gli affari religiosi di Suwayda, intanto, ha invitato le milizie locali a collaborare con le forze governative di Damasco e a consegnare le armi per evitare scontri armati all’interno della città. In un comunicato diffuso nelle ultime ore, quando le forze governative si apprestavano a entrare nel capoluogo meridionale, i leader religiosi drusi hanno scritto sul profilo ufficiale della Presidenza spirituale dei drusi: “dopo i recenti eventi che hanno colpito la regione di Suwayda negli ultimi giorni, causando un elevato numero di vittime, e spinti dal desiderio di prevenire ulteriori spargimenti di sangue e di ripristinare la sicurezza e la stabilità nella regione, e nella convinzione che per realizzare ciò sia necessaria l’imposizione dell’autorità statale sulla regione tramite le istituzioni ufficiali, in particolare quelle di sicurezza e militari, dichiariamo quanto segue”.

Il comunicato prosegue con alcuni punti in cui si accoglie l’ingresso delle forze di Damasco; si chiede alle fazioni (druse) di cooperare con le istituzioni statali, non opporre resistenza e consegnare le armi; si invita il governo ad avviare un dialogo per “attivare le istituzioni statali in collaborazione con la popolazione della regione, mettendo a frutto le loro risorse e capacità nei vari settori”.

L’ultimo punto si riferisce all’esigenza delle autorità locali druse di negoziare con Damasco una sorta di autonomia amministrativa, di sicurezza e nella gestione delle risorse e dei servizi a Suwayda.

Da quando è finito il regime del dittatore Bashar al Assad, il nuovo governo del presidente al Sharaa, ha in più occasioni detto di voler essere garante delle minoranze del paese, tra cui quella drusa. Bisogna dire che i drusi fino oggi, si sono rifiutati di essere integrati nell’esercito.

Quindi nessuna polveriera siriana si è innescata con una nuova miccia partita da sud. Netanyahu non è riuscito, nonostante il suo tentativo (fallito) di inserirsi nelle vicende siriane, bombardando le truppe governative di Damasco che erano in arrivo a Suwayda. Insomma, l’arte di condurre una politica senza scrupoli da parte di Tel Aviv, rappresenta una eredità antica. Da una parte con i media e la diplomazia invocano la sicurezza di Israele e dall’altra bombardano continuamente violando la sovranità nazionale di un Paese. Per fortuna la telefonata di Washington a Tel Aviv è  arrivata prima che la situazione precipitasse gravemente.  

Infatti, il Ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha dichiarato che il suo Paese ha inviato “un chiaro avvertimento al regime siriano” colpendo un’area nel sud della Siria per impedire alle forze governative di conquistare un villaggio druso.

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Joseph Villeroy
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