Macron e Starmer cercano intesa su migranti e sicurezza

Macron e Starmer cercano intesa su migranti e sicurezza

K metro 0 – Vienna – Emmanuel Macron e Keir Starmer leader hanno ora bisogno l’uno dell’altro più che mai di un accordo sull’immigrazione per risollevare le loro sorti. I rumors riferiscono che i loro contatti sono quasi quotidiani. Il primo, isolato in Francia dopo aver indetto elezioni lampo, ha affrontato una serie di battute

K metro 0 – Vienna – Emmanuel Macron e Keir Starmer leader hanno ora bisogno l’uno dell’altro più che mai di un accordo sull’immigrazione per risollevare le loro sorti. I rumors riferiscono che i loro contatti sono quasi quotidiani.

Il primo, isolato in Francia dopo aver indetto elezioni lampo, ha affrontato una serie di battute d’arresto sulla scena internazionale. I suoi appelli per un cessate il fuoco a Gaza sono stati difatti ignorati dalle autorità israeliane e la sua iniziativa di organizzare una conferenza a New York sul riconoscimento di uno Stato palestinese è stata oscurata dai bombardamenti dell’Iran.

Dal suo canto, Starmer ha segnato il suo primo anno di mandato con un’ultima settimana umiliante. Circa 120 deputati della sua stessa maggioranza si sono difatti opposti ai suoi piani di riduzione dei sussidi di invalidità, prima che un’importante deputata abbandonasse immediatamente il partito laburista di Starmer per lanciare il proprio movimento di sinistra.

Entrambi dunque, sono molto impegnati nell’ottenere un accordo per impedire alle piccole imbarcazioni di attraversare la Manica per evitare ulteriori pressioni politiche. Dall’inizio dell’anno, oltre 20.000 persone hanno attraversato con successo la Manica per raggiungere l’Inghilterra – un aumento del 48% rispetto al 2024 e del 75% rispetto al 2023. Almeno 17 persone sono morte quest’anno, dopo il record di 78 decessi dell’anno scorso.

Starmer, come i suoi predecessori, si è così impegnato ad affrontare il problema delle traversate; al momento sta subendo notevoli pressioni in seguito all’ascesa in cima ai sondaggi del partito di estrema destra Reform UK, guidato da Nigel Farage. Un accordo di rimpatrio con la Francia gli sarebbe di grande giovamento.

E così, oggi 8 luglio, Macron volerà in Gran Bretagna per una visita di Stato di tre giorni, la prima di un presidente francese dopo Nicolas Sarkozy nel 2008 e la prima di un leader europeo dopo la Brexit.

Al Parlamento britannico il capo dell’Eliseo dovrebbe tracciare una linea di demarcazione tra anni di relazioni conflittuali con il Regno Unito sotto Boris Johnson e il suo breve successore Liz Truss, che una volta ha dichiarato di non aver “ancora deciso” se Macron fosse un amico o un nemico del Regno Unito.

Entrambi i leader, quindi, hanno bisogno di una vittoria. Oltre al problema della migrazione c’è in ballo l’annuncio di una collaborazione rafforzata su questioni militari e nucleari, oltre che sull’AI, prima di presiedere insieme – dalla base militare di Northwood giovedì 10 luglio – una videoconferenza della coalizione di 31 Paesi che forniscono aiuti all’Ucraina.

L’Eliseo parla anche di “ri- convergenza” per quanto riguarda i rapporti con gli Stati Uniti, anche se il Regno Unito ha già concluso a grande velocità un accordo commerciale con l’amministrazione Trump, entrato in vigore alla fine di giugno, che prevede l’accettazione da parte di Londra di una tariffa di base del 10% sulle esportazioni verso gli Stati Uniti. All’inizio di luglio Macron ha però dichiarato che “il miglior accordo” per l’UE sarebbe un accordo tariffario “zero per zero”.

Ritornando alle tensioni sulla migrazione, “i britannici vogliono poter rimpatriare in Francia coloro che arrivano sulle loro coste con piccole imbarcazioni, per scoraggiare gli aspiranti migranti”, spiega Pauline Schnapper, docente di politica britannica all’Università Sorbonne Nouvelle, come riferisce Euractiv. In cambio, Londra potrebbe accettare di accogliere – su base a uno a uno – coloro che desiderano raggiungere i parenti già stabiliti nel Regno Unito.

Un accordo sui rimpatri entro giovedì 10 luglio, tuttavia, non è assicurato. Cinque Paesi dell’UE hanno scritto alla Commissione europea a giugno per esprimere le loro preoccupazioni sul processo e sulla sostanza dell’accordo, temendo che i migranti espulsi dal Regno Unito possano finire per essere rimandati nel primo Paese continentale in cui sono stati registrati.

Un funzionario vicino ai colloqui ha dichiarato tuttavia che Parigi è fiduciosa di raggiungere un’intesa, anche se i negoziati sono proseguiti lunedì.

“La questione del controllo delle frontiere esterne dell’UE è una componente essenziale della cooperazione franco-britannica”, ha riconosciuto cautamente l’Eliseo, insistendo sul fatto che 1.200 gendarmi francesi sono teoricamente dispiegati per impedire le partenze dalla costa settentrionale.

Nel 2023, il precedente governo britannico aveva promesso alla Francia 541 milioni di euro in tre anni per rendere sicuro il confine, un accordo esteso lo scorso febbraio fino al 2027 dal ministro degli Interni francese Bruno Retailleau e dalla sua controparte britannica Yvette Cooper. Ma Starmer vuole che il nuovo patto si spinga oltre. “Londra si sta rendendo conto che il finanziamento delle forze dell’ordine francesi per impedire le partenze non produce risultati concreti”, aggiunge Schnapper.

Da registrare che il 4 luglio, un filmato trasmesso dalla BBC ha mostrato militari francesi che guadavano il mare verso un gommone che trasportava decine di migranti, prima di colpire l’imbarcazione con dei coltelli.

Questo “inasprimento” dell’azione della polizia francese è stato immediatamente accolto con favore da Londra e potrebbe segnare un cambiamento nella dottrina marittima di Parigi, che finora ha escluso per motivi di sicurezza qualsiasi azione diretta contro i migranti in mare.

Una sicurezza da non trascurare. “Una partenza significa 80 persone che urlano. Se si aggiunge la pressione della polizia, potrebbe essere un bagno di sangue. Le maree sono forti, le persone possono cadere negli avvallamenti sottomarini. Anche adesso, l’80% dei decessi avviene molto vicino alla costa”, ha però dichiarato di recente a Le Monde un marinaio di salvataggio della costa settentrionale francese.

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