K metro 0 – Karabakh – Lo scorso fine settimana, l’Azerbaigian e Khankendi sono stati testimoni di un evento significativo. Il fatto che i rappresentanti dei media, che determinano l’agenda globale e forniscono informazioni a livello internazionale, si siano riuniti per la terza volta in Karabakh, non può essere considerato solo un evento di rilevanza
K metro 0 – Karabakh – Lo scorso fine settimana, l’Azerbaigian e Khankendi sono stati testimoni di un evento significativo. Il fatto che i rappresentanti dei media, che determinano l’agenda globale e forniscono informazioni a livello internazionale, si siano riuniti per la terza volta in Karabakh, non può essere considerato solo un evento di rilevanza nazionale.
I primi risultati del III Forum Globale dei Media di Shusha e l’impressione creata in un breve periodo nei media internazionali, dimostrano che le dichiarazioni e opinioni espresse lì hanno avuto una risonanza significativa per l’opinione pubblica di molti Paesi. Per tanti, questo evento è diventato un esempio motivazionale e una base per sviluppare nuovi meccanismi di azione e lotta.
Lo scopo principale dell’autore di questo evento storico, Ilham Aliyev, era presentare e far conoscere al mondo intero il nuovo Azerbaigian, attraverso quasi ottanta organizzazioni mediatiche e circa trenta agenzie di informazione di cinquantadue Paesi che controllano il mercato globale dell’informazione.
Come sempre, Ilham Aliyev ha utilizzato questa opportunità per promuovere l’Azerbaigian, che sta vivendo il periodo più potente della sua storia. Ha presentato le sue attività, vittorie e modelli di successo come esempio del potenziale del popolo azero. Non ha parlato di sé stesso, ma dei fatti di successo ben noti a tutti.
Anche se il III Forum Globale dei Media di Shusha era dedicato al tema “Transizioni digitali: rafforzare la resilienza dei media e delle informazioni nell’era dell’intelligenza artificiale”, il Presidente Ilham Aliyev ha trasformato l’evento fin dalla prima frase in una piattaforma per discutere problemi globali più ampi.
Le opinioni del Presidente rappresentano un concetto guida che riflette tutti i periodi della storia dell’indipendenza e del sistema politico e sociale dell’Azerbaigian, nonché l’essenza del nuovo percorso determinato dal Paese dopo la vittoria. Ilham Aliyev ha condiviso le sue attività, i suoi obiettivi e visioni con i professionisti dell’informazione di tutto il mondo, presentando una nuova visione dell’Azerbaigian.
Durante il forum, Ilham Aliyev ha espresso posizioni decise su numerosi argomenti, dalla “green agenda” del paese ai cambiamenti climatici globali, dalla cooperazione bilaterale ai partenariati internazionali, alla ricostruzione di Karabakh e Zangazur orientale all’assicurazione della pace e del progresso nel Caucaso, dai contributi dell’esperienza di sviluppo locale dell’Azerbaigian all’ascesa globale, ai corridoi di Zangazur e quello centrale ai nuovi progetti logistici eurasiatici, dalla sicurezza energetica dei continenti alle guerre che minacciano l’umanità, dai negoziati di pace con l’Armenia alla lotta contro il neocolonialismo, dagli Stati Uniti alla Cina, dalla Russia all’America Latina, dall’Unione Europea all’Organizzazione della Cooperazione Islamica.
Il Presidente ha anche risposto alle domande dei giornalisti provenienti da vari paesi del mondo. Dopo Agdam, i partecipanti al III Forum Globale dei Media di Shusha hanno visitato Khojaly. È stato ricordato che nella notte tra il 25 e il 26 febbraio 1992, le forze armate armene hanno attaccato la città di Khojaly, commettendo un genocidio contro gli azeri. La città è stata completamente distrutta e saccheggiata, e la popolazione civile è stata massacrata con estrema crudeltà.
Oltr 600 persone sono state uccise brutalmente e torturate, tra cui 106 donne, 63 bambini e 70 anziani e 8 famiglie sono state completamente sterminate, 25 bambini hanno perso entrambi i genitori e 130 hanno perso uno dei genitori. Quasi 500 persone, tra cui 76 bambini, sono rimaste gravemente ferite e 1.275 persone sono state prese in ostaggio. Il destino di 150 di questi ostaggi è finora sconosciuto.
È stato sottolineato che, come tutte le terre liberate dell’Azerbaigian, anche a Khojaly sono in corso importanti lavori di ricostruzione e riabilitazione. È già iniziato il ritorno degli abitanti della città e di tre villaggi del distretto, che erano stati precedentemente sfollati.