K metro 0 – Stoccolma – Una nuova fabbrica statale garantirà alla Svezia la produzione interna di penicillina anche in tempo di crisi. Secondo il governo, potrebbe diventare un pilastro strategico per l’UE e la NATO. Il governo ha annunciato l’acquisizione da parte dell’azienda statale APL (Apotek, Produktion & Laboratorier) di uno stabilimento per la
K metro 0 – Stoccolma – Una nuova fabbrica statale garantirà alla Svezia la produzione interna di penicillina anche in tempo di crisi. Secondo il governo, potrebbe diventare un pilastro strategico per l’UE e la NATO. Il governo ha annunciato l’acquisizione da parte dell’azienda statale APL (Apotek, Produktion & Laboratorier) di uno stabilimento per la produzione di antibiotici, destinato a garantire la sicurezza sanitaria del Paese e a diventare una risorsa condivisa con l’Unione Europea e gli alleati della NATO.
La struttura si trova a Strängnäs, cittadina sulle rive del lago Mälaren, a circa 90 chilometri da Stoccolma. Con una superficie di 8.000 metri quadrati, il sito era di proprietà della multinazionale Meribel Pharma Solutions e già attivo nella produzione conto terzi di penicillina. Grazie a un investimento pubblico di quasi 65 milioni di euro, l’impianto passerà ora sotto il controllo di APL, società farmaceutica statale svedese, nel terzo trimestre del 2025.
“L’acquisizione assicura la capacità farmaceutica nazionale, non solo in tempo di pace ma anche in tempi di crisi e di emergenza”, ha dichiarato il ministro degli Affari Sociali Jakob Forssmed durante una conferenza stampa. Le sue parole riflettono la crescente consapevolezza dei rischi legati alla dipendenza da forniture esterne, in un contesto di crescente incertezza geopolitica e sanitaria.
Non a caso, ha aggiunto, la penicillina è un prodotto essenziale la cui disponibilità in Svezia è spesso soggetta a carenze cicliche. “L’importanza della capacità antibiotica nel settore sanitario non può essere sottovalutata”, ha ribadito Forssmed.
Carl-Oskar Bohlin, Ministro della Difesa Civile, ha spostato l’attenzione sul piano della sicurezza nazionale. In un momento storico in cui la vicinanza alla Russia è percepita come fattore di rischio, ha dichiarato: “Possiamo vedere come la situazione della sicurezza nel nostro vicinato sia caratterizzata da instabilità e imprevedibilità. Non si può escludere un attacco armato contro la Svezia o i nostri alleati”.
Da qui la necessità di avere un pieno controllo sulla filiera farmaceutica nazionale, considerata una delle infrastrutture critiche da proteggere e sviluppare. Bohlin ha inoltre sottolineato che “questa capacità sarà una risorsa strategica anche per gli altri Paesi dell’UE e per gli alleati della NATO”.
Il progetto svedese si inserisce in una tendenza crescente tra i Paesi europei: quella di rafforzare la produzione interna di farmaci considerati essenziali. La pandemia di Covid-19 ha mostrato i limiti di una dipendenza eccessiva dalle forniture asiatiche, con impatti devastanti sulla disponibilità di medicinali durante le fasi più critiche dell’emergenza.
Nel 2021 l’Unione Europea ha istituito HERA, l’Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie, con l’obiettivo di coordinare le strategie sanitarie tra gli Stati membri e rafforzare le scorte strategiche. La Svezia partecipa attivamente sia alle iniziative HERA sia al Forum farmaceutico nordico, insieme a Norvegia, Danimarca, Finlandia e Islanda.
APL non è nuova alla gestione di farmaci essenziali. L’azienda è incaricata della produzione di farmaci composti su misura per pazienti con bisogni specifici, e già nel 2023 ha ricevuto una missione governativa legata alla preparazione civile in caso di emergenza. Tuttavia, come spiegato da Erik Haeffler, amministratore delegato di APL, la penicillina richiede una linea di produzione separata da quella degli altri farmaci, per evitare contaminazioni e reazioni allergiche.
“Attualmente non possiamo produrre penicillina nei nostri impianti. L’acquisizione ci permetterà di farlo in condizioni sicure e controllate”, ha dichiarato a Euractiv.
Una volta completato l’acquisto, APL continuerà a produrre per conto delle aziende internazionali già clienti del sito di Strängnäs, ma amplierà anche la capacità produttiva per coprire il fabbisogno nazionale svedese. “Il nostro obiettivo – spiega Haeffler – è evitare che si verifichino nuove carenze e diventare un punto di riferimento per la resilienza farmaceutica”.
L’operazione svedese potrebbe diventare un modello per altri Paesi europei. Nonostante l’attenzione crescente alla produzione strategica, pochi Stati membri hanno compiuto passi così concreti nella direzione della nazionalizzazione o del controllo pubblico di strutture produttive. In questo senso, la Svezia si candida a guidare il fronte della “sovranità farmaceutica”, una delle componenti chiave dell’autonomia strategica europea.
L’acquisto dello stabilimento di Strängnäs da parte dello Stato svedese rappresenta un esempio chiaro di come salute pubblica e sicurezza nazionale siano ormai strettamente connesse. In un’epoca segnata da pandemie, guerre e instabilità globale, disporre di antibiotici prodotti internamente può fare la differenza.
Ma soprattutto, può rappresentare un atto di responsabilità collettiva verso un’Europa che voglia davvero farsi trovare pronta, anche dove non ci si aspetterebbe: nelle corsie degli ospedali, tra le mani di un farmacista, o nei laboratori di una piccola città svedese.
di Sandro Doria