K metro 0 – Washington – Scontri e accuse tra forze dell’ordine e manifestanti durante le proteste di Los Angeles contro i raid anti migranti. La polizia ha utilizzato gas lacrimogeni e proiettili di gomma per disperdere grandi folle di persone, mentre tutto il centro della città californiana è stato dichiarato “zona di assembramento illegale”.
K metro 0 – Washington – Scontri e accuse tra forze dell’ordine e manifestanti durante le proteste di Los Angeles contro i raid anti migranti. La polizia ha utilizzato gas lacrimogeni e proiettili di gomma per disperdere grandi folle di persone, mentre tutto il centro della città californiana è stato dichiarato “zona di assembramento illegale”. Le proteste che hanno scosso Los Angeles questo fine settimana sono solo le ultime di una lunga e ricca storia di manifestazioni pubbliche nella seconda città più grande degli Stati Uniti, dal 1968 ad oggi.
I dimostranti si sono radunati per respingere la scelta repressiva dell’immigrazione mediante l’impiego della guardia nazionale contro la volontà dei rappresentanti eletti dello Stato della California. “Arrestate subito le persone a volto coperto”, ha scritto su Truth il presidente degli Stati Uniti. La Polizia, riporta la Cnn, ha confermato che nella giornata di domenica sono state fermate 27 persone.
La decisione di Trump di inviare truppe della Guardia Nazionale a Los Angeles ha sconvolto l’America. Il governatore della California, Gavin Newsom, e altri governatori democratici negli Stati Uniti hanno duramente criticato la decisione, descrivendola come un “allarmante abuso di potere”, riferisce l’Adnkronos. Newsom ha affermato che il presidente ha “creato una crisi” e ha descritto la sua reazione come simile a quella di un “dittatore, non di un presidente”. Ha esortato Trump a dimettersi e a revocare lo schieramento “illegale”. Insomma, il terzo giorno di manifestazioni contro la politica di Trump sull’immigrazione, con l’arrivo di circa 300 militari federali hanno suscitato rabbia e paura tra diversi residenti.
Ieri migliaia di abitanti di Los Angeles hanno invaso le strade intorno al municipio, al tribunale federale e a un centro di detenzione dove sono trattenuti i manifestanti arrestati giorni prima. Hanno anche bloccato un’importante autostrada. Per gran parte della giornata, la folla è stata per lo più pacifica. Ma la tensione è esplosa più volte, con la polizia che ha utilizzato gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti e granate stordenti nel tentativo di respingerli lungo le rampe di uscita dell’autostrada. Diversi veicoli a guida autonoma sono stati incendiati.
Anche a San Francisco, sono state arrestate domenica circa 60 persone, tra cui minorenni, dopo che le proteste fuori dall’edificio dei Servizi immigrazione sono sfociate in violenza, hanno affermato le autorità. La manifestazione, inizialmente pacifica, si è trasformata in un teso scontro con gli agenti di polizia di San Francisco in tenuta antisommossa. Centinaia di manifestanti si sono radunati davanti agli uffici dell’ICE per protestare contro i raid e le deportazioni dell’agenzia in California e negli Stati Uniti, riferisce la CNN.
Nel frattempo, è entrato in vigore subito dopo mezzanotte del 09 il nuovo divieto di ingresso negli Usa, annunciato la scorsa settimana da Trump, che impedisce ai cittadini di una dozzina di nazioni di entrare nel Paese. La decisione della Casa Bianca, colpisce i cittadini di Afghanistan, Ciad, Congo-Brazzaville, Guinea Equatoriale, Eritrea, Haiti, Iran, Libia, Myanmar, Somalia, Sudan e Yemen.