Islam, Hajj: il giorno di Arafa, misericordia e perdono senza pari

Islam, Hajj: il giorno di Arafa, misericordia e perdono senza pari

K metro 0 – Makkah – Oggi milioni di musulmani in tutto il mondo celebreranno il giorno di Arafa, una delle date più importante del calendario islamico. La sosta ad Arafa, nota come Wuquf, è il rito centrale dell’Hajj (Pellegrinaggio). Questa giornata ha un profondo significato per i pellegrini e per i credenti musulmani di

K metro 0 – Makkah – Oggi milioni di musulmani in tutto il mondo celebreranno il giorno di Arafa, una delle date più importante del calendario islamico. La sosta ad Arafa, nota come Wuquf, è il rito centrale dell’Hajj (Pellegrinaggio). Questa giornata ha un profondo significato per i pellegrini e per i credenti musulmani di tutto il mondo.

Il giorno di Arafa, viene celebrato il nono giorno del mese di Dhu al-Hijjah, l’ultimo del calendario lunare islamico, ed è considerato il momento culminante del pellegrinaggio. In questo giorno, i pellegrini si riuniscono sul Monte di Arafa, vicino alla città di Makkah, in Arabia Saudita, per pregare, chiedere perdono e riflettere sul proprio operato durante l’anno.

Da mezzogiorno al tramonto, i pellegrini si radunano sul Monte Arafa, dove il profeta Mohammad pronunciò il suo ultimo sermone. La mancanza di questo rituale passaggio invalida il pellegrinaggio, sottolineandone la grande importanza.

Anche i fedeli che non si trovano in pellegrinaggio celebrano la giornata di Arafa con particolare partecipazione. Molti scelgono di digiunare poiché il profeta Mohammad (P.B) incoraggiò i non pellegrini a farlo in questo giorno. Secondo la tradizione, il digiuno in questo giorno espia i peccati dell’anno precedente e di quello successivo.

Gli studiosi religiosi descrivono questo giorno come un giorno di misericordia e perdono senza pari. È opinione diffusa che Dio risponda alle preghiere, conceda l’assoluzione e offra elevazione spirituale a coloro che si pentono sinceramente.

Il giorno di Arafa precede anche l’Eid al-Adha (festa del Sacrificio), che inizierà il giorno successivo, venerdì 6 giugno.

I musulmani di tutto il mondo celebrano questa ricorrenza con preghiere speciali e con il sacrificio rituale del bestiame, a simboleggiare la volontà del profeta Ibrahim (Abramo) di accettare di sacrificare suo figlio in obbedienza a Dio, (prova da cui Dio in ultimo lo dispensò).

Riconoscendo l’importanza di questa giornata, molti paesi a maggioranza musulmana hanno dichiarato il giorno di Arafa un giorno festivo.

L’Arabia Saudita, nazione organizzatrice dell’Hajj, concederà del tempo libero per consentire ai cittadini e ai residenti di osservare i riti religiosi. Tra le novità dell’Hajj 2025 c’è il divieto di partecipazione per i bambini sotto i 12 anni. Una decisione inedita, adottata da Riyadh per ridurre i rischi sanitari e migliorare la gestione logistica del flusso di pellegrini. La scelta è in linea con i principi religiosi: i minori non hanno l’obbligo di compiere il pellegrinaggio né gli altri precetti come il digiuno o la preghiera fino al raggiungimento della pubertà.

Anche gli Emirati Arabi Uniti, il Kuwait, il Qatar, il Bahrein, l’Oman, Siria, Turchia, Azerbaijan, Tunisia, Marocco, Algeria, Afghanistan, Iran e Indonesia celebreranno il giorno di Arafa come un giorno festivo, così come diverse altre nazioni del mondo musulmano.

Nelle moschee e nelle case di tutto il mondo, i musulmani trascorrono la giornata pregando, recitando il Corano e recitando dua (la supplica).

Per i musulmani, il giorno di Arafa non è solo un momento fondamentale del pellegrinaggio, ma anche un forte promemoria della fede, dell’umiltà e della ricerca universale della misericordia divina.

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Nizar Ramadan
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