K metro 0 – Gerusalemme – Nuova provocazione dal ministro israeliano di estrema destra Itamar Ben Gvir, che ha visitato il complesso della moschea a Gerusalemme Est, durante le celebrazioni della Giornata di Al-Quds, anniversario della occupazione di Gerusalemme Est da parte di Israele nel 1967. “Sono salito sul Monte del Tempio per il ‘Giorno di Gerusalemme’
K metro 0 – Gerusalemme – Nuova provocazione dal ministro israeliano di estrema destra Itamar Ben Gvir, che ha visitato il complesso della moschea a Gerusalemme Est, durante le celebrazioni della Giornata di Al-Quds, anniversario della occupazione di Gerusalemme Est da parte di Israele nel 1967.
“Sono salito sul Monte del Tempio per il ‘Giorno di Gerusalemme’ e ho pregato per la vittoria nella guerra a Gaza, per il ritorno di tutti i nostri ostaggi e per il successo del nuovo capo dello Shin Bet, il maggiore generale David Zini. Felice Giorno di Gerusalemme!” ha scritto il ministro della Sicurezza nazionale in un messaggio su Telegram, corredato di fotografie che lo ritraggono sulla Spianata delle Moschee, conosciuta dagli ebrei come Monte del Tempio.
Gli attacchi non si fermano qui. Un gruppo di manifestanti israeliani ha fatto irruzione in un compound dell’Unrwa, l’Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei rifugiati palestinesi, ha riferito a Sky News il coordinatore dell’Unrwa per la Cisgiordania, Roland Friedrich, spiegando che una decina di manifestanti, tra cui un membro del Parlamento israeliano, sono entrati con la forza nel compound questa mattina. In quel momento nella sede non era presente alcun dipendente dell’Unrwa, ma solo personale a contratto incaricato di garantire la sicurezza.
Il regno di Giordania, custode del luogo sacro, ha condannato la visita di Ben Gvir. “Le pratiche di questo ministro estremista e le sue continue incursioni nella benedetta moschea di Al-Aqsa non cambiano il fatto che Gerusalemme Est è una città occupata su cui Israele non ha alcuna sovranità”, si legge in un comunicato del ministero degli Esteri di Amman.
Intanto, il primo ministro dell’Autorità nazionale Palestinese Mohamed Mustafa, intervenendo alla riunione di 20 ministri europei e arabi del gruppo Madrid+ nella capitale spagnola, ha dichiarata che “Questo inferno” che vivono Gaza e la Cisgiordania “deve finire in maniera immediata e incondizionata. Abbiamo dichiarato ufficialmente la carestia a Gaza. La comunità internazionale deve agire con l’urgenza e la serietà che esige una dichiarazione di questa portata”. Inoltre ha accusato Israele di “crimini di guerra evidenti e continuati” con “la negazione deliberata di alimenti e aiuti, i bombardamenti incessanti e la distruzione di ogni possibilità di vita”. E ha aggiunto che la situazione in Cisgiordania e Gerusalemme Est “è ugualmente grave”.
Non è un mistero che Netanyahu punti ormai al controllo assoluto della Striscia di Gaza, per consolidare la sua posizione nel Paese. Ad oggi Tel Aviv, controlla oltre il 40% del territorio. Tempistiche e proporzioni sono adesso più chiare, dopo che il governo ha affermato di voler occupare in due mesi il 75% della Striscia. Questo, almeno, è quanto rivela la stampa israeliana.
Le forze armate dello Stato ebraico, puntano con l’operazione “I carri di Gedeone” a creare una zona cuscinetto in cui neutralizzare, a loro dire, ogni residuo di Hamas. Poco meno di due milioni di cittadini palestinesi rimasti subiscono uno sradicamento di proporzioni drammatiche, poiché l’esercito israeliano sembra puntare ad ammassarli nella parte meridionale, quella al confine con l’Egitto.
Infine, il cancelliere tedesco Friedrich Merz. al WDR Europaforum di Berlino, ha criticato oggi i piani di Israele di prendere il controllo di Gaza e mantenere fino al 75% della Striscia, affermando di “non comprenderne più” l’obiettivo finale. Francamente non capisco più con quale obiettivo stia agendo l’esercito israeliano nella Striscia di Gaza, ha aggiunto.