Istanbul ospita i primi colloqui diretti tra Ucraina e Russia

Istanbul ospita i primi colloqui diretti tra Ucraina e Russia

K metro 0 – Istanbul – Tutti gli occhi del mondo sono puntati su Istanbul, in Turchia, teatro di un nuovo round di colloqui tra Russia e Ucraina, che porterà con sé più incognite che certezze. L’incontro si svolge dopo oltre 38 mesi di conflitto che ha devastato enormi aree dell’Ucraina e sconvolto il panorama geopolitico internazionale.

K metro 0 – Istanbul – Tutti gli occhi del mondo sono puntati su Istanbul, in Turchia, teatro di un nuovo round di colloqui tra Russia e Ucraina, che porterà con sé più incognite che certezze. L’incontro si svolge dopo oltre 38 mesi di conflitto che ha devastato enormi aree dell’Ucraina e sconvolto il panorama geopolitico internazionale.

Ucraina e Russia quindi, si preparano oggi, 15 maggio 2025, a tenere i loro primi colloqui diretti dall’inizio della guerra. A Istanbul, è già arrivata la delegazione russa: l’aereo, ha annunciato l’Interfax, è atterrato all’aeroporto Atatürk. Assente il presidente russo Vladimir Putin che ha rifiutato l’invito del presidente Volodymyr Zelensky a partecipare e ha nominato il suo assistente, Vladimir Medinsky, per guidare i colloqui.

Zelensky nel frattempo, incontrerà oggi ad Ankara il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e solo allora deciderà quali passi intraprendere nei colloqui di pace con la Russia, ha dichiarato all’Afp è stato un alto funzionario ucraino.

I negoziati intanto, dovrebbero iniziare intorno alle 10:00 ora locale a porte chiuse, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa statale russa Tass. Il funzionario ucraino Andrii Kovalenko ha poi smentito che l’incontro sarebbe stato programmato per quell’ora.

Il cancelliere tedesco Friedrich Merz, ha parlato della nuova raffica di misure che attende Mosca in assenza di “reali progressi questa settimana” nel lavoro per arrivare a un cessate il fuoco in Ucraina. “Abbiamo concordato che se non ci saranno progressi reali questa settimana, lavoreremo poi insieme a livello europeo per un inasprimento significativo delle sanzioni”, le parole di Merz. “Nel caso in cui il governo russo non accettasse” la proposta sostenuta dagli alleati di Kiev, nel mirino delle sanzioni finirebbero “altre aree, come il settore dell’energia e il mercato finanziario”, ha affermato ancora insistendo sul fatto che “questa guerra deve finire”. Ed è anche per questo, ha rimarcato, “che stiamo fornendo assistenza militare e, se necessario, se la guerra non si fermerà, continueremo a sostenere a livello militare l’Ucraina per gli anni a venire”.

Infine, ad Antalya, sempre in Turchia, la riunione informale dei ministri degli Affari esteri della Nato, un formato avviato tre anni fa per stimolare uno scambio più libero e interattivo tra i ministri. La riunione si è aperta ieri sera con un ricevimento seguito da una cena, ospitata dal ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan. Per questa mattina invece è prevista un’unica sessione di lavoro tra i 32 alleati in preparazione del vertice dell’Aja del 24 e 25 giugno.

Si prevede che le discussioni si concentreranno sull’aumento della spesa; espansione della produzione; rafforzamento di deterrenza e difesa. Si tratta dell’ultima occasione per i ministri degli Esteri per discutere su priorità e risultati del Vertice mentre i ministri della Difesa della Nato si vedranno il prossimo 3 e 4 giugno a Bruxelles. Lo riferisce la Farnesina in una nota.

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Nizar Ramadan
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