Iraq: tensioni su confini marittimi, a rischio alcune partecipazioni vertice arabo

Iraq: tensioni su confini marittimi, a rischio alcune partecipazioni vertice arabo

K metro 0 – Baghdad – La partecipazione del Kuwait e di altri Stati membri del Consiglio di cooperazione del Golfo (Ccg) al vertice della Lega Araba previsto a Baghdad il prossimo 17 maggio sarebbe a rischio, in un clima segnato da nuove tensioni diplomatiche tra Iraq e Kuwait. Lo riferisce l’agenzia di stampa irachena

K metro 0 – Baghdad – La partecipazione del Kuwait e di altri Stati membri del Consiglio di cooperazione del Golfo (Ccg) al vertice della Lega Araba previsto a Baghdad il prossimo 17 maggio sarebbe a rischio, in un clima segnato da nuove tensioni diplomatiche tra Iraq e Kuwait. Lo riferisce l’agenzia di stampa irachena “Shafaq News”, citando fonti anonime vicine all’organizzazione dell’evento. Secondo le fonti, il possibile boicottaggio da parte di alcuni Paesi del Golfo è legato all’escalation di dichiarazioni e decisioni istituzionali irachene sul dossier dell’accordo marittimo di Khor Abdullah, siglato tra Baghdad e Kuwait City nel 2013 per regolamentare la navigazione tra le isole Bubiyan e Warbah e la penisola di Faw, in conformità con la risoluzione 833 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite del 1993.

Secondo quanto riferisce Nova, l’accordo, che rappresentava uno dei pilastri della normalizzazione tra i due Paesi dopo l’invasione del Kuwait da parte dell’Iraq nel 1990, è tornato in discussione dopo che, nel settembre 2023, la Corte suprema federale irachena lo ha dichiarato incostituzionale. La motivazione addotta dai giudici riguarda l’assenza di una corretta ratifica parlamentare dell’accordo, aprendo così una disputa giuridica e diplomatica tuttora irrisolta. Lo scorso 10 maggio, la Commissione parlamentare irachena per i trasporti ha rilanciato la polemica, chiedendo apertamente la sospensione della partecipazione del Kuwait al vertice di Baghdad fino a nuova negoziazione dell’accordo. La richiesta è stata accompagnata da accuse circa presunte “irregolarità procedurali” nella fase di approvazione del trattato, accentuando un clima di sfiducia che potrebbe riflettersi sull’intero summit.

Dopo la sentenza della Corte suprema irachena dello scorso anno, il governo kuwaitiano aveva presentato una protesta formale, definendo “inaccettabile” la messa in discussione di un accordo ratificato da entrambe le parti e già registrato presso le Nazioni Unite. A ciò si è aggiunta una cauta ma crescente preoccupazione da parte degli altri Stati del Golfo, che considerano la stabilità dei confini tra Iraq e Kuwait un elemento cruciale per la sicurezza regionale. Il possibile boicottaggio da parte di Riad, Abu Dhabi, Manama e Doha rappresenterebbe un duro colpo per Baghdad, che aveva puntato sul vertice del 17 maggio per rilanciare la propria immagine diplomatica e consolidare un ruolo da mediatore tra le diverse componenti del mondo arabo.

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