Germania, Klingbeil non esclude il superamento del tetto di deficit dell’UE

Germania, Klingbeil non esclude il superamento del tetto di deficit dell’UE

K metro 0 – Bruxelles – La Germania potrebbe superare già quest’anno il limite di deficit imposto dalle regole di bilancio dell’Unione Europea, a causa degli ambiziosi piani di spesa per difesa e infrastrutture. A dichiararlo è stato il nuovo ministro delle Finanze tedesco, Lars Klingbeil, che ha precisato: “È il mio quinto giorno in

K metro 0 – Bruxelles – La Germania potrebbe superare già quest’anno il limite di deficit imposto dalle regole di bilancio dell’Unione Europea, a causa degli ambiziosi piani di spesa per difesa e infrastrutture. A dichiararlo è stato il nuovo ministro delle Finanze tedesco, Lars Klingbeil, che ha precisato: “È il mio quinto giorno in carica”, lasciando intendere che qualsiasi previsione definitiva sul bilancio 2025 è ancora prematura.

Durante una conferenza stampa a margine dell’Eurogruppo a Bruxelles, Klingbeil ha chiarito che il governo sta al momento lavorando alla stesura della bozza di bilancio, che sarà pronta entro giugno. Solo allora sarà possibile sapere con certezza se Berlino rischia di violare il limite del 3% del Pil imposto dall’UE per il deficit annuale.

Le dichiarazioni del ministro arrivano sulla scia dell’annuncio di un massiccio piano di investimenti tedeschi da 1.000 miliardi di euro, destinati a rafforzare la sicurezza nazionale e modernizzare le infrastrutture. Una svolta decisa rispetto alla storica linea di rigore fiscale seguita dal Paese negli ultimi decenni.

Tradizionalmente, la Germania è stata leader del gruppo dei cosiddetti “Paesi frugali” dell’UE, insieme ai Paesi Bassi, sostenendo l’austerità e il rispetto delle regole di bilancio. Tuttavia, l’aumento delle spese militari, in risposta anche al mutato contesto geopolitico, ha modificato le priorità.

Proprio Berlino è stata la prima a rispondere all’invito della Commissione europea a chiedere maggiore flessibilità di bilancio per finanziare la difesa. Tale deroga, attraverso l’attivazione della “clausola di salvaguardia”, consentirebbe ai governi di sforare temporaneamente i limiti previsti, destinando fino all’1,5% del PIL alla difesa per quattro anni.

Al momento, altri grandi Paesi con alti livelli di spesa pubblica, come Italia, Francia e Spagna, non hanno presentato richieste simili, anche se Madrid starebbe valutando questa possibilità.

Il dibattito sulla disciplina fiscale rimane acceso. La Danimarca – che a luglio assumerà la presidenza di turno del Consiglio dell’UE – ha già dichiarato che garantirà un’applicazione uniforme delle regole. “Le regole di bilancio devono valere per tutti i Paesi, senza eccezioni”, ha affermato Stephanie Lose, ministra danese per gli Affari economici.

Dal canto suo, il presidente dell’Eurogruppo Paschal Donohoe ha accolto positivamente gli investimenti tedeschi, sottolineando come essi possano rafforzare la crescita economica e la competitività dell’intera area euro. Tuttavia, ha anche anticipato che i piani di Berlino saranno oggetto di un esame attento nei prossimi incontri tra i ministri delle finanze.

Secondo le proiezioni del Fondo Monetario Internazionale, il deficit della Germania salirà al 2,95% nel 2025 e potrebbe raggiungere il 4,41% entro il 2030. Anche il debito pubblico tedesco è destinato a crescere, passando dall’attuale 65% del Pil al 74,85% nello stesso arco temporale, superando il limite europeo del 60%.

In un’Europa alle prese con la necessità di bilanciare la sicurezza e la stabilità fiscale, la posizione della Germania sarà cruciale per definire il futuro delle politiche economiche comuni.

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