Parlamento europeo, norme sulle emissioni: respiro per industria dell’auto

Parlamento europeo, norme sulle emissioni: respiro per industria dell’auto

K metro 0 – Bruxelles – Il Parlamento europeo ha votato a favore di un allentamento temporaneo delle regole sulle emissioni di CO₂ imposte alle case automobilistiche, accogliendo una misura volta a sostenere un settore in difficoltà e a riequilibrare le priorità tra transizione ecologica e competitività industriale. Con 458 voti favorevoli, 101 contrari e

K metro 0 – Bruxelles – Il Parlamento europeo ha votato a favore di un allentamento temporaneo delle regole sulle emissioni di CO₂ imposte alle case automobilistiche, accogliendo una misura volta a sostenere un settore in difficoltà e a riequilibrare le priorità tra transizione ecologica e competitività industriale.

Con 458 voti favorevoli, 101 contrari e 14 astensioni, l’Eurocamera ha dunque suggellato un meccanismo di flessibilità che modifica il calcolo delle emissioni per i produttori di veicoli. La nuova norma permetterà di considerare le emissioni medie di CO₂ su un periodo di tre anni (2025–2027), invece che su base annuale, concedendo così più tempo ai costruttori per adeguarsi agli standard previsti ed evitando che incorrano in sanzioni già a partire dal 31 dicembre 2025.

La misura fa parte del più ampio piano di sostegno all’industria automobilistica presentato dalla Commissione europea lo scorso marzo, in risposta alle crescenti pressioni economiche e alla concorrenza globale, soprattutto dalla Cina. Dopo le elezioni europee del giugno 2024, che hanno visto l’avanzata delle destre e il ridimensionamento dei Verdi, molte delle politiche climatiche dell’ultimo mandato sono finite sotto revisione.

Il nuovo compromesso, sostenuto dalla maggioranza composta da popolari (PPE), socialisti, democratici, centristi e liberali (Renew), rappresenta un segnale chiaro: l’Europa cerca un nuovo equilibrio tra le sue ambizioni climatiche e la protezione del tessuto industriale.

L’Associazione europea dei costruttori di automobili (ACEA) ha accolto con favore il voto, definendolo “un passo nella giusta direzione” per evitare sanzioni pesanti in un momento delicato per il settore. Il meccanismo riguarda la produzione e la vendita di veicoli nuovi, comprese automobili e veicoli commerciali leggeri, offrendo più margine ai produttori per investire nella transizione verso veicoli a basse o zero emissioni.

Non mancano tuttavia le critiche: ambientalisti e forze ecologiste hanno denunciato l’allentamento come un segnale di arretramento nella lotta contro la crisi climatica. “È una marcia indietro che premia il ritardo anziché l’innovazione”, ha dichiarato un portavoce del gruppo dei Verdi. Secondo gli attivisti, il rischio è che la flessibilità si traduca in un rallentamento degli investimenti nella mobilità elettrica e nelle tecnologie pulite.

Il voto di Strasburgo è emblematico del cambiamento in corso nel panorama politico europeo. Con la destra in ascesa e la crescente attenzione al mantenimento dell’occupazione industriale, molte politiche ambientali approvate negli anni precedenti vengono oggi riviste sotto una nuova lente: quella della “realpolitik” economica.

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