Serbia, gli studenti chiedono elezioni straordinarie

Serbia, gli studenti chiedono elezioni straordinarie

K metro 0 – Belgrado – Dopo oltre cinque mesi di proteste e occupazioni universitarie, gli studenti serbi chiedono lo scioglimento immediato dell’Assemblea nazionale e nuove elezioni parlamentari. La richiesta è arrivata ieri sera con una dichiarazione diffusa sui social: “Chiediamo elezioni parlamentari straordinarie in conformità con l’articolo 109 della Costituzione”, si legge nel comunicato.

K metro 0 – Belgrado – Dopo oltre cinque mesi di proteste e occupazioni universitarie, gli studenti serbi chiedono lo scioglimento immediato dell’Assemblea nazionale e nuove elezioni parlamentari. La richiesta è arrivata ieri sera con una dichiarazione diffusa sui social: “Chiediamo elezioni parlamentari straordinarie in conformità con l’articolo 109 della Costituzione”, si legge nel comunicato.

La mobilitazione studentesca è iniziata il 1° novembre 2024, dopo il crollo della pensilina della stazione ferroviaria di Novi Sad. Da allora, gli studenti hanno manifestato in modo pacifico in tutto il Paese, chiedendo trasparenza, responsabilità e sicurezza nelle infrastrutture. Ma il governo, accusano, continua a ignorare le loro richieste.

“Abbiamo cercato in ogni modo legittimo e pacifico di ottenere un cambiamento, ma non vediamo nessuna iniziativa da parte delle autorità”, scrivono. Denunciano inoltre la corruzione sistemica che, secondo loro, ha ormai raggiunto tutti i livelli dello Stato. Nel messaggio si definiscono “il gruppo sociale che gode della massima fiducia da parte dell’opinione pubblica e affermano che, proprio per questo, hanno deciso di compiere un passo politico”.

Nel frattempo, il Parlamento europeo discute oggi la relazione periodica sulla Serbia, preparata dal relatore Tonino Picula. Il documento, il primo a sua firma, evidenzia progressi parziali ma mette in luce problemi strutturali ancora irrisolti.

Secondo la bozza della relazione, riportata dall’agenzia Fonet, la Serbia deve affrontare sfide cruciali: rafforzare lo Stato di diritto, migliorare il dialogo politico interno, combattere la corruzione e allinearsi pienamente alla politica estera dell’Unione europea. Il testo fa riferimento anche alle proteste studentesche, definendole un segnale preoccupante del malessere diffuso tra i giovani e del deterioramento delle libertà civili.

Il Parlamento europeo denuncia inoltre pressioni politiche sull’ambiente accademico, mancanza di trasparenza finanziaria e istituzionale, e accuse infondate da parte del governo serbo. In particolare, viene condannata la narrativa secondo cui alcuni Paesi membri dell’Ue starebbero sostenendo una “rivoluzione colorata” in Serbia.

Picula sottolinea l’importanza di garantire l’indipendenza delle istituzioni chiave, come l’ente di regolamentazione dei media elettronici (Rem). Invita inoltre il governo serbo ad attuare integralmente le raccomandazioni dell’Osce e del Consiglio d’Europa sulle riforme elettorali, attraverso un processo inclusivo e trasparente.

Domani il Parlamento europeo voterà il testo della relazione. Intanto, in Serbia, la tensione resta alta. Gli studenti promettono di continuare la mobilitazione finché le loro richieste non saranno ascoltate.

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