K metro 0 – Gerusalemme – Israele ha approvato un nuovo piano per l’estensione dell’offensiva militare nella Striscia di Gaza. La decisione, resa nota nelle ultime ore, ha sollevato forti polemiche. Il Forum delle famiglie degli ostaggi ha duramente criticato la mossa, accusando il governo di “scegliere i territori anziché gli ostaggi”. Un alto ufficiale
K metro 0 – Gerusalemme – Israele ha approvato un nuovo piano per l’estensione dell’offensiva militare nella Striscia di Gaza. La decisione, resa nota nelle ultime ore, ha sollevato forti polemiche. Il Forum delle famiglie degli ostaggi ha duramente criticato la mossa, accusando il governo di “scegliere i territori anziché gli ostaggi”.
Un alto ufficiale dell’esercito israeliano (Idf), citato da Ynet, ha chiarito che l’esercito “non intende entrare in aree dove si teme che possano esserci ostaggi”. Una dichiarazione arrivata in risposta alle preoccupazioni legate alla sorte degli oltre 130 israeliani ancora prigionieri a Gaza.
La polemica si è alimentata anche per una frase del capo di Stato maggiore, Eyal Zamir, riportata da Channel 13. Zamir avrebbe avvertito i ministri che un’intensificazione dell’offensiva rischia di compromettere la vita degli ostaggi. Tuttavia, secondo Ynet, quella dichiarazione risale a due settimane fa e si riferiva a un altro scenario: un’operazione militare su vasta scala con il massimo impiego di forze in tutta la Striscia. Il piano appena approvato, invece, sarebbe più contenuto.
Secondo fonti militari citate dalla stampa israeliana, non è prevista un’occupazione completa e immediata di Gaza. L’Idf, affermano, passerà da incursioni temporanee a una presenza più stabile in alcune aree, con operazioni mirate di sgombero e perlustrazione, soprattutto nei tunnel. L’obiettivo resta colpire Hamas, ma senza espandere il conflitto a tutta la Striscia.
Non è ancora chiaro quanto durerà questa nuova fase dell’operazione. Alcune fonti sostengono che Israele voglia mantenere una presenza militare nella Striscia per un periodo indefinito, ma il governo non ha fornito dettagli precisi. Al momento, l’approccio sembra puntare su manovre circoscritte e progressive, senza un’occupazione totale del territorio palestinese.
L’operazione si chiama “Gideon’s Chariots”, ma il suo avvio effettivo non è imminente. Secondo Ynet, Israele attenderà la fine della visita di Donald Trump in Medio Oriente prima di procedere. L’ex presidente statunitense sarà in Arabia Saudita, Qatar ed Emirati Arabi Uniti tra il 13 e il 16 maggio, e l’esercito israeliano non vuole interferire con la delicata agenda diplomatica.
Il clima resta teso. L’espansione dell’offensiva preoccupa sia l’opinione pubblica israeliana, legata al destino degli ostaggi, sia la comunità internazionale, già allarmata dal bilancio umanitario della guerra a Gaza. Intanto, il governo Netanyahu continua a muoversi su un equilibrio precario, tra la pressione militare, il fronte interno e le implicazioni geopolitiche più ampie.