K metro 0 – Tbilisi – In Georgia si alza la tensione politica. Salome Samadashvili, deputata del partito di opposizione Lelo per la Georgia, ha attaccato duramente l’esecutivo guidato dal primo ministro Irakli Kobakhidze. Secondo Samadashvili, il governo non può continuare a guidare il Paese in un contesto in cui il Parlamento è “non solo
K metro 0 – Tbilisi – In Georgia si alza la tensione politica. Salome Samadashvili, deputata del partito di opposizione Lelo per la Georgia, ha attaccato duramente l’esecutivo guidato dal primo ministro Irakli Kobakhidze. Secondo Samadashvili, il governo non può continuare a guidare il Paese in un contesto in cui il Parlamento è “non solo illegittimo, ma anche incompetente”.
La deputata ha accusato il governo di voler ingannare i cittadini facendo credere di poter ricucire i rapporti con Washington, mentre gli Stati Uniti si preparano ad approvare il Megobari Act. Il disegno di legge mira a rafforzare le pratiche democratiche, i diritti umani e lo stato di diritto in Georgia. Per l’opposizione, l’approvazione di questo atto segnerà un ulteriore passo verso l’isolamento internazionale dell’attuale leadership georgiana.
Secondo Samadashvili, l’esecutivo Kobakhidze ha perso credibilità anche a Mosca. “Alla Russia non piace la situazione attuale. Il Cremlino ha obiettivi chiari, come cancellare dalla Costituzione i riferimenti all’Unione europea e alla Nato. Ma questo governo non è in grado di portare avanti quei compiti”, ha dichiarato.
Il partito Lelo insiste sulla necessità di nuove elezioni parlamentari. Per Samadashvili, senza un cambio di governo, la Georgia rischia un futuro segnato da isolamento, repressione e sanzioni. “Non possiamo aspettarci nulla di buono, nemmeno la liberazione delle persone arrestate durante le recenti proteste pro-Ue. Nessuno vuole avere rapporti con questo esecutivo. Servono elezioni al più presto. Il tempo stringe e stiamo perdendo opportunità decisive per il Paese”, ha detto.
La deputata ha inoltre avvertito che le sanzioni americane, se confermate, costringeranno anche l’Unione europea a prendere provvedimenti simili contro Tbilisi. “Se la situazione politica non cambia, entro la fine dell’anno potremmo trovarci davanti a un sistema sotto pressione sia da parte dell’Ue che della comunità internazionale”, ha concluso.
La tensione tra governo e opposizione si è accentuata nelle ultime settimane, anche a causa della proposta di legge sugli “agenti stranieri”, giudicata da molti come un tentativo di limitare la libertà di associazione e di stampa. Le manifestazioni che hanno riempito le piazze di Tbilisi chiedono un chiaro impegno per l’integrazione europea e per il rispetto dei diritti democratici.
In questo clima, il Megobari Act appare come un segnale forte da parte di Washington. Ma la sua approvazione potrebbe anche aggravare ulteriormente lo scontro politico interno. Intanto, cresce la pressione sulla leadership georgiana: da una parte le richieste di Mosca, dall’altra le aspettative dei cittadini europeisti e delle istituzioni occidentali. Il futuro politico della Georgia si gioca su un equilibrio sempre più fragile.