K metro 0 – Madrid – Il governo spagnolo promette un’indagine approfondita sul blackout del 28 aprile che ha paralizzato il Paese. Il premier Pedro Sánchez, intervenuto in conferenza stampa, ha assicurato che l’esecutivo adotterà tutte le misure necessarie per evitare che un simile episodio si ripeta. Ha inoltre annunciato che verranno richieste responsabilità agli
K metro 0 – Madrid – Il governo spagnolo promette un’indagine approfondita sul blackout del 28 aprile che ha paralizzato il Paese. Il premier Pedro Sánchez, intervenuto in conferenza stampa, ha assicurato che l’esecutivo adotterà tutte le misure necessarie per evitare che un simile episodio si ripeta. Ha inoltre annunciato che verranno richieste responsabilità agli operatori privati coinvolti.
I tecnici della rete elettrica nazionale stanno ancora analizzando il guasto. Allo stesso tempo, le società private del settore stanno esaminando la telemetria dei loro centri di produzione e gestione. “Dobbiamo capire esattamente cosa è successo in quei cinque secondi che hanno fatto crollare il sistema”, ha dichiarato Sánchez. Ha poi precisato che tutti i mezzi di trasporto funzionano regolarmente, tranne il traffico ferroviario, ancora parzialmente interrotto.
Il capo del governo ha elogiato la popolazione per la reazione di fronte all’emergenza. “La Spagna ha dimostrato di avere cittadini ammirevoli. Di fronte a una crisi, il Paese ha risposto con prontezza e dignità”, ha affermato.
Intanto, la ministra del Lavoro e leader di Sumar, Yolanda Díaz, ha rilanciato il dibattito sulla gestione del settore energetico. Dopo aver ringraziato i cittadini per il comportamento responsabile durante il blackout, ha chiesto il ritorno della rete elettrica sotto controllo pubblico. “Si tratta di un settore strategico che non può restare privatizzato”, ha dichiarato. Díaz ha parlato di una crisi gestita con tempestività, ma ha ribadito la necessità di una riflessione politica più profonda sul ruolo dello Stato nella gestione dell’energia.
Sánchez ha risposto anche alle critiche legate alla mancanza di energia nucleare, che alcuni hanno indicato come una possibile causa del blackout. Il premier ha smentito con forza: “Chi lo afferma mente o dimostra ignoranza. Le centrali nucleari non sono ancora operative, e non sono state un fattore rilevante in questa vicenda”. Ha poi annunciato la richiesta a Bruxelles di un rapporto indipendente per chiarire meglio l’accaduto, oltre alla creazione di una commissione d’inchiesta nazionale, coordinata dal ministero della Transizione ecologica.
Anche Beatriz Corredor, presidente di Red Eléctrica, è intervenuta per difendere l’affidabilità del sistema spagnolo. In un’intervista all’emittente Cadena Ser, ha negato che il blackout sia legato all’uso delle energie rinnovabili. “Non è corretto collegare l’incidente alle fonti verdi. Il nostro sistema è tra i migliori d’Europa”, ha affermato.
Corredor ha escluso le sue dimissioni, sostenendo che l’azienda ha reagito con rapidità e professionalità. Ha inoltre annunciato un’indagine interna sui dati raccolti dai 35 centri di controllo della rete. L’obiettivo è identificare con precisione l’origine del guasto.
Sebbene abbia escluso con decisione un attacco informatico, Corredor ha ammesso che “non si può mai escludere del tutto questa possibilità”. Ha infine ribadito la solidità del sistema e assicurato che, grazie all’esperienza di questo episodio, un evento simile sarà ancora meno probabile in futuro.