Grecia, il ministro: “Possibili legami con trafficanti di alcune Ong”

Grecia, il ministro: “Possibili legami con trafficanti di alcune Ong”

K metro 0 – Atene – Alcune Ong potrebbero avere legami con reti di trafficanti di migranti attive nell’Egeo settentrionale. Lo ha dichiarato il ministro greco della Navigazione e della Politica insulare, Vassilis Kikilias. Secondo quanto riportato dal quotidiano greco I Kathimerini, le informazioni arrivano dai dati raccolti dalla Guardia costiera. Kikilias ha parlato di possibili

K metro 0 – Atene – Alcune Ong potrebbero avere legami con reti di trafficanti di migranti attive nell’Egeo settentrionale. Lo ha dichiarato il ministro greco della Navigazione e della Politica insulare, Vassilis Kikilias. Secondo quanto riportato dal quotidiano greco I Kathimerini, le informazioni arrivano dai dati raccolti dalla Guardia costiera. Kikilias ha parlato di possibili collegamenti “in vari modi illegali” tra alcune Ong e organizzazioni criminali.

“La magistratura ha il compito di esaminare questi fascicoli”, ha detto il ministro. “Chi è coinvolto deve essere portato davanti alla giustizia. Se verranno confermate responsabilità, ci saranno sanzioni anche per le Ong”. Il ministro ha usato parole dure. “La Grecia ha confini. Non è un vigneto aperto. Non basta avere un’etichetta con scritto ‘Ong’ per entrare nel nostro Paese e fare ciò che si vuole”.

Kikilias ha poi annunciato un rafforzamento dei controlli marittimi. Il governo ha intenzione di acquistare nuove attrezzature tecnologiche per la Guardia costiera. Previsto anche il reclutamento di nuovo personale. Le dichiarazioni del ministro arrivano in un contesto già teso. La gestione dei flussi migratori nel Mediterraneo è da anni al centro del dibattito politico in Grecia e in Europa. Il governo di Atene adotta una linea dura contro l’immigrazione irregolare.

Negli ultimi anni, diverse Ong sono finite sotto accusa per presunti comportamenti illegali. In alcuni casi sono state aperte indagini. Le organizzazioni umanitarie, però, respingono le accuse. Difendono il loro operato e denunciano criminalizzazione e campagne diffamatorie.

Le parole di Kikilias alimentano la polemica. Da un lato, le autorità greche rivendicano il diritto a difendere i propri confini. Dall’altro, le Ong parlano di un attacco alla solidarietà e ai diritti umani. La situazione nell’Egeo resta delicata. Le rotte migratorie tra Turchia e Grecia continuano a essere molto attive. I numeri degli arrivi variano, ma la pressione resta costante. Molti migranti tentano la traversata in condizioni precarie, rischiando la vita.

Secondo le autorità, dietro questi viaggi si nasconde una rete ben organizzata di trafficanti. E ora si ipotizza che alcune Ong possano avere contatti, diretti o indiretti, con queste reti. Non sono stati forniti nomi o dettagli specifici. Il ministro ha parlato di indagini in corso e ha ribadito la volontà del governo di andare fino in fondo.

La questione apre nuovi interrogativi sul ruolo delle Ong nel Mediterraneo. Ma anche sulla trasparenza, i controlli e la cooperazione tra Stati e società civile. Nel frattempo, il governo greco punta sul rafforzamento dei mezzi e del personale. L’obiettivo dichiarato è uno: “Proteggere i confini e garantire la legalità”.

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