Usa, università si uniscono contro l’offensiva di Trump

Usa, università si uniscono contro l’offensiva di Trump

K metro 0 – Washington – I leader di alcune delle università più prestigiose degli Stati Uniti hanno formato un collettivo privato per contrastare l’offensiva dell’amministrazione Trump contro i finanziamenti alla ricerca e l’autonomia accademica. Lo riporta il “Wall Street Journal”, citando fonti a conoscenza diretta dell’iniziativa. Il gruppo, ancora informale, raccoglie una decina di

K metro 0 – Washington – I leader di alcune delle università più prestigiose degli Stati Uniti hanno formato un collettivo privato per contrastare l’offensiva dell’amministrazione Trump contro i finanziamenti alla ricerca e l’autonomia accademica. Lo riporta il “Wall Street Journal”, citando fonti a conoscenza diretta dell’iniziativa.

Il gruppo, ancora informale, raccoglie una decina di atenei, tra cui diverse università della Ivy League e importanti istituzioni private di ricerca, prevalentemente situate in Stati a maggioranza democratica. Le discussioni strategiche tra questi atenei si sono intensificate negli ultimi mesi, spinte dalle pressioni della Casa Bianca su Harvard, accusata di promuovere ideologie divisive e di tollerare l’antisemitismo. Molte università vedono queste accuse come un attacco diretto alla loro indipendenza culturale e scientifica.

Il collettivo coinvolge figure di altissimo livello: rettori, membri dei consigli di amministrazione e altri dirigenti accademici. I rappresentanti degli atenei mantengono contatti costanti per definire una strategia comune. Tra i temi principali affrontati, spicca l’individuazione di “linee rosse” da non oltrepassare nei negoziati con l’amministrazione. I membri hanno anche simulato diverse risposte alle possibili richieste della Casa Bianca, preparando piani d’azione per proteggere l’integrità delle proprie istituzioni.

L’iniziativa nasce da una crescente preoccupazione. L’amministrazione Trump, infatti, ha congelato o cancellato miliardi di dollari destinati alla ricerca universitaria, colpendo in particolare gli atenei accusati di non aver contrastato adeguatamente l’antisemitismo nei campus. Gli universitari temono che accettare compromessi individuali possa creare un precedente difficile da evitare per tutti gli altri. Per questo il collettivo mira a mantenere una posizione unitaria e solida.

Un confronto diretto tra le università e il governo federale non è un fenomeno nuovo. Tuttavia, la pressione attuale sembra più sistematica e ideologicamente motivata rispetto al passato. Secondo le fonti, l’obiettivo della Casa Bianca sarebbe in parte quello di ottenere un cambiamento culturale nelle istituzioni accademiche, promuovendo una linea più conforme alle proprie posizioni politiche.

Alcune esperienze recenti nel settore privato hanno rafforzato la determinazione del collettivo. Negli ultimi mesi, infatti, diversi grandi studi legali, inizialmente contrari a trattative separate con l’amministrazione Trump, hanno finito per accettare accordi diretti, indebolendo la posizione comune degli altri. Le università vogliono evitare una situazione simile, consapevoli che una rottura del fronte unito potrebbe compromettere la difesa dell’autonomia accademica su scala nazionale. I leader universitari stanno anche valutando il coinvolgimento di alleati esterni, come organizzazioni non governative e gruppi di difesa dei diritti civili, per rafforzare la propria posizione pubblica.

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