K metro 0 – Washington – A cento giorni dal suo secondo mandato, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha visto un forte calo nei livelli di approvazione. Secondo un sondaggio recente condotto dall’istituto Ssrs per la Cnn, solo il 41% degli intervistati approva il suo operato, il dato più basso per un presidente
K metro 0 – Washington – A cento giorni dal suo secondo mandato, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha visto un forte calo nei livelli di approvazione. Secondo un sondaggio recente condotto dall’istituto Ssrs per la Cnn, solo il 41% degli intervistati approva il suo operato, il dato più basso per un presidente neo-eletto in questa fase del mandato dai tempi di Dwight Eisenhower. Rispetto a marzo, il tasso di approvazione è sceso di 4 punti, mentre rispetto a febbraio è calato di 7 punti. Solo il 22% degli intervistati approva “fortemente” il suo operato, mentre il 45% esprime una forte disapprovazione.
Trump ha perso sostegno soprattutto tra le donne e i latini, con una diminuzione di 7 punti percentuali in entrambi i gruppi: il 36% delle donne e il 28% dei latini approvano il suo operato. La polarizzazione politica è evidente: l’86% dei repubblicani approva Trump, mentre il 93% dei democratici lo disapprova. Tra gli indipendenti, il tasso di approvazione è sceso al 31%, il livello più basso mai registrato durante il primo mandato di Trump.
Il sondaggio rileva anche un calo generale della fiducia nei confronti del presidente su quasi tutte le principali questioni. Per quanto riguarda la gestione dell’apparato federale, il 42% approva il suo operato, in calo di 6 punti rispetto a marzo. Solo il 46% si dice fiducioso nella sua capacità di nominare persone competenti nei ruoli di governo, con una perdita di 8 punti rispetto a dicembre. Inoltre, il 43% degli intervistati ritiene che le sue azioni rappresentino un rinnovamento necessario a Washington, mentre il 57% crede che Trump stia mettendo a rischio il Paese senza motivo.
Sul fronte economico, l’approvazione per Trump è scesa al 39%, il livello più basso mai registrato. La sua gestione dell’inflazione ha visto un calo di 9 punti, arrivando al 35%, mentre quella sui dazi è scesa di 4 punti, sempre al 35%. La fiducia nella sua capacità di gestire l’economia è calata di 13 punti rispetto a dicembre, scendendo al 52%.
Sul piano internazionale, le politiche di Trump, che comprendono un approccio più conciliante verso la Russia nella guerra in Ucraina e la sospensione di molti programmi di aiuti esteri, sono bocciate dal 60% degli intervistati, mentre il 39% le approva. La fiducia nella sua gestione della politica estera è scesa dal 55% al 50%.
Anche il vicepresidente James David Vance registra un tasso di approvazione del 41%, lo stesso di Trump, ma con il 58% che disapprova il suo operato. Solo il 40% degli americani ha un’opinione favorevole su Trump, e il 34% su Vance.
Complessivamente, la fiducia nella capacità di Trump di usare responsabilmente il potere presidenziale è scesa al 46%, con un calo di 8 punti. La fiducia nella sua capacità di fornire una leadership reale al Paese è scesa al 50%, in calo di 9 punti rispetto a dicembre.
Anche sul tema dell’immigrazione, in cui Trump aveva ottenuto risultati positivi a inizio anno, si registra un calo. Il 45% approva la sua gestione dell’immigrazione, in calo di 6 punti rispetto a marzo, mentre il 53% esprime fiducia nella sua capacità di affrontarlo, con un calo di 7 punti rispetto a dicembre.
L’unico ambito in cui Trump mantiene un’approvazione netta riguarda i diritti delle persone transgender e le questioni di identità di genere. Il 51% approva il suo operato su questo tema, con un ampio sostegno del 90% tra i repubblicani, del 48% tra gli indipendenti e del 16% tra i democratici.