K metro 0 – Beirut – La visita del primo ministro libanese, Nawaf Salam, nella capitale siriana Damasco “aprirà una nuova pagina nei rapporti tra i due Paesi nella storia delle relazioni bilaterali, basata sul rispetto reciproco, sul ripristino della fiducia, sul buon vicinato, sulla conservazione della sovranità e sulla non ingerenza nei rispettivi affari
K metro 0 – Beirut – La visita del primo ministro libanese, Nawaf Salam, nella capitale siriana Damasco “aprirà una nuova pagina nei rapporti tra i due Paesi nella storia delle relazioni bilaterali, basata sul rispetto reciproco, sul ripristino della fiducia, sul buon vicinato, sulla conservazione della sovranità e sulla non ingerenza nei rispettivi affari interni”. Lo ha detto lo stesso Salam dopo aver concluso la sua visita di oggi a Damasco, dove ha avuto un incontro con il presidente siriano, Ahmed al Sharaa, informa Nova.
Quella del premier Salam è stata la prima visita ufficiale di un alto funzionario libanese nella capitale siriana dopo la formazione del nuovo governo a Beirut, avvenuta a febbraio. Accompagnato da una numerosa delegazione ministeriale, tra cui il ministro degli Esteri Youssef Raggi, il ministro della Difesa Michel Menassa e il ministro dell’Interno Ahmad Salam, il primo ministro libanese è stato ricevuto da Al Sharaa nel palazzo presidenziale di Damasco. All’incontro ha preso parte anche il ministro degli Esteri siriano, Asaad Shaibani, che ha sottolineato l’importanza strategica delle discussioni in corso. La visita di Salam a Damasco arriva dopo un lungo periodo di gelo diplomatico. A seguito della caduta del regime siriano di Assad, l’ex primo ministro libanese, Najib Miqati, aveva già avviato un riavvicinamento a gennaio, durante un incontro con Al Sharaa.
“Con il presidente Al Sharaa e i funzionari siriani si è discusso dei controlli (ai confini) e dei valichi di frontiera, della lotta al contrabbando e, infine, della delimitazione dei confini terrestri e marittimi”, si legge in una dichiarazione dell’ufficio stampa del primo ministro libanese. Al centro dei colloqui c’è stata anche la facilitazione del ritorno sicuro e dignitoso dei rifugiati nella loro patria, “con l’aiuto delle Nazioni Unite e dei Paesi amici e fratelli”. La delegazione libanese ha discusso anche la questione dei detenuti libanesi e di quelli scomparsi nelle prigioni siriane sotto il regime di Bashar al Assad, e ha anche richiesto “l’assistenza delle autorità siriane in diversi casi legali e l’estradizione di persone ricercate per affrontare la giustizia in Libano”, si legge nella nota. Nell’occasione, è stato anche esaminato il dossier dei detenuti siriani nelle carceri libanesi.
“Sul fronte economico, si è discusso di cooperazione in vari settori, dell’apertura di rotte commerciali e di transito, delle importazioni di petrolio e gas e di una revisione dell’aviazione civile”, aggiunge la nota. È stato inoltre deciso di formare una commissione ministeriale per monitorare tutte le questioni di interesse comune.
I partecipanti all’incontro hanno sottolineato l’importanza di “preservare l’unità della Siria e di revocare le sanzioni contro di essa, il che consentirebbe all’economia siriana di riprendersi e aprirebbe la strada agli investimenti e alla ricostruzione, con benefici anche per il Libano, in particolare per quanto riguarda il ritorno dei rifugiati, la facilitazione delle esportazioni libanesi via terra e l’importazione di energia”, si legge nella nota.