K metro 0 – Kiev – L’Ucraina guarda al 2026 con l’obiettivo di ottenere nuovi finanziamenti esterni, puntando anche sull’accesso ai beni congelati della Russia. Lo ha affermato il governatore della Banca nazionale ucraina (NBU), Andriy Pyshny, dopo un incontro a Kiev con Nick Dyer, vice segretario permanente dell’Agenzia britannica per lo sviluppo internazionale, e
K metro 0 – Kiev – L’Ucraina guarda al 2026 con l’obiettivo di ottenere nuovi finanziamenti esterni, puntando anche sull’accesso ai beni congelati della Russia. Lo ha affermato il governatore della Banca nazionale ucraina (NBU), Andriy Pyshny, dopo un incontro a Kiev con Nick Dyer, vice segretario permanente dell’Agenzia britannica per lo sviluppo internazionale, e Martin Harris, ambasciatore del Regno Unito.
“Il sostegno internazionale resta un pilastro fondamentale per la stabilità finanziaria dell’Ucraina e per avviare una vera ripresa economica”, ha dichiarato Pyshny in un post pubblicato su Facebook. Ha ribadito l’urgenza di disporre di fonti affidabili per coprire il crescente deficit di bilancio causato dal conflitto in corso.
Secondo l’ultima valutazione RDNA-4, la guerra ha provocato perdite economiche dirette pari a 176 miliardi di dollari. Ma il conto totale per la ricostruzione si avvicina ai 524 miliardi. Per questo Pyshny considera l’accesso ai beni russi congelati come una “soluzione equa” per compensare almeno in parte i danni subiti dal Paese.
Nonostante le sfide, il governatore ha sottolineato come l’Ucraina sia riuscita, tra il 2023 e il 2024, a evitare la monetizzazione del deficit. Il Paese ha coperto il fabbisogno finanziario grazie al mercato interno del debito e al sostegno della comunità internazionale. Questo risultato ha permesso di mantenere una relativa stabilità macroeconomica, evitando rischi inflazionistici ancora più gravi.
Sul fronte bancario, Pyshny ha assicurato che il sistema si mantiene stabile e resiliente. Gli stress test condotti recentemente su diversi scenari, compresi quelli più critici, hanno confermato una buona tenuta complessiva del settore. Le banche ucraine, nonostante l’instabilità causata dalla guerra, continuano a svolgere il loro ruolo a sostegno dell’economia nazionale.
Nel corso dell’incontro, Pyshny ha anche parlato dei prossimi passi sul fronte delle riforme. La Banca nazionale sta aggiornando la strategia per il settore bancario, con particolare attenzione al processo di privatizzazione delle banche statali. In questo senso, ha già avviato la selezione dei consulenti che guideranno la transizione, tenendo conto del nuovo quadro legislativo approvato di recente dal Parlamento.
Vogliamo garantire la massima trasparenza e creare le condizioni migliori per attrarre investitori esteri, ha spiegato Pyshny, sottolineando l’importanza di questo percorso per rafforzare il sistema finanziario e promuovere la crescita nel lungo periodo.
Uno dei punti chiave del futuro finanziamento riguarda l’utilizzo dei beni russi congelati nei Paesi occidentali. Si tratta di risorse enormi, bloccate a seguito dell’invasione dell’Ucraina nel 2022, che Kiev spera di poter impiegare per la ricostruzione. Pyshny ritiene questa possibilità una questione di giustizia, oltre che di efficienza economica.
La questione è però complessa. Gli alleati occidentali valutano da tempo diverse opzioni legali per trasformare questi beni in fondi utilizzabili a favore dell’Ucraina. La discussione è ancora aperta, ma le pressioni da parte di Kiev – e non solo – si fanno sempre più forti.
Il 2026 si profila come un anno cruciale per il rilancio dell’economia ucraina. Il Paese dovrà continuare a bilanciare esigenze interne e dinamiche geopolitiche, contando sull’impegno dei partner internazionali e su strumenti finanziari innovativi. Il successo di questo percorso dipenderà dalla capacità di garantire trasparenza, attrattività per gli investitori e un uso efficace delle risorse disponibili, comprese quelle provenienti dalla Russia.