K metro 0 – Beirut – In un momento cruciale per l’economia del Libano, si è svolta oggi a Beirut la cerimonia ufficiale per l’insediamento di Karim Souaid, nominato nuovo governatore della Banque du Liban (BdL). Souaid prende il posto di Wassim Mansouri, in un contesto segnato da profonde difficoltà economiche e da una crisi finanziaria che da anni mette a dura prova il Paese.

Nel suo primo discorso da governatore, Souaid ha delineato con chiarezza le priorità del suo mandato: combattere l’economia illegale, contrastare il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo, rafforzare la trasparenza e ricostruire la fiducia nel settore bancario.

Una delle novità annunciate riguarda la comunicazione dell’istituto: “Da oggi – ha spiegato – la Banca centrale non rilascerà più dichiarazioni attraverso interviste o colloqui diretti. Comunicheremo esclusivamente tramite comunicati ufficiali e rapporti economici”. Una scelta che mira, secondo il governatore, a rafforzare l’autorevolezza e la coerenza del messaggio istituzionale.

Souaid ha poi ribadito l’intenzione di sostenere la ripresa dell’economia libanese attraverso il settore finanziario legittimo, incentivando gli investimenti e impegnandosi nella ricapitalizzazione delle banche commerciali. “I depositi dei cittadini sono un diritto – ha dichiarato – e devono essere restituiti. Le banche, insieme alla BdL e allo Stato, sono responsabili di garantirli”. Il governatore ha anche esortato le banche ad aumentare progressivamente il loro capitale. Ha anche sottolineato che gli istituti non intenzionati a fondersi con altri dovranno comunque rafforzare la propria posizione finanziaria.

In parallelo all’arrivo del nuovo governatore, il governo ha presentato un importante disegno di legge sulla ristrutturazione e la liquidazione delle banche. Questo provvedimento rappresenta un tentativo concreto di affrontare la crisi sistemica del settore bancario libanese. L’obiettivo è quello di proteggere le funzioni essenziali del sistema bancario, garantire un accesso minimo ai depositi per i cittadini, salvaguardare le finanze pubbliche e ripristinare la stabilità finanziaria del Paese.

Il disegno di legge si applica a tutti gli istituti bancari libanesi, comprese le filiali all’estero, e prevede la creazione di un’Autorità indipendente per la ristrutturazione. Questi esperti dovranno possedere almeno dieci anni di esperienza e non potranno detenere più di 100.000 dollari in depositi o azioni presso le banche interessate.

Il settore bancario libanese è al centro di una crisi senza precedenti che ha avuto inizio nel 2019. Il Paese ha assistito al crollo vertiginoso della lira libanese, che ha perso oltre il 95% del suo valore rispetto al dollaro statunitense. I risparmiatori si sono trovati impossibilitati ad accedere ai propri depositi, per un totale stimato oltre i 90 miliardi di dollari.

Il nuovo disegno di legge fornisce strumenti operativi per intervenire in caso di fallimenti bancari. L’Autorità potrà decidere se procedere alla ristrutturazione o alla liquidazione di una banca in caso di: insufficienza di capitale, mancanza di liquidità e cattiva gestione.

Infine, la normativa prevede misure di trasparenza e responsabilità. Su tutte la revoca del segreto bancario per indagini su arricchimento illecito e la possibilità di sequestrare i beni personali dei dirigenti colpevoli. Il processo sarà sorvegliato dalla Commissione di controllo delle banche e sarà affiancato da un tribunale speciale dedicato alle controversie bancarie.