Belgio: il settore della ristorazione dice no ai test rapidi

Belgio: il settore della ristorazione dice no ai test rapidi

K metro 0 – Bruxelles – Le federazioni e i collettivi dell’industria dell’ospitalità in Vallonia e Bruxelles si oppongono all’introduzione di test antigenici rapidi e alla presentazione di un passaporto per le vaccinazioni nel prossimo protocollo sanitario per le loro strutture, secondo quanto riferiscono le organizzazioni dopo una riunione tenutasi mercoledì, in occasione della riapertura

K metro 0 – Bruxelles – Le federazioni e i collettivi dell’industria dell’ospitalità in Vallonia e Bruxelles si oppongono all’introduzione di test antigenici rapidi e alla presentazione di un passaporto per le vaccinazioni nel prossimo protocollo sanitario per le loro strutture, secondo quanto riferiscono le organizzazioni dopo una riunione tenutasi mercoledì, in occasione della riapertura del settore attualmente prevista per il 1° maggio.

Erano presenti a questo incontro: i collettivi Horeca valloni, il collettivo bar Resto di Bruxelles, la federazione Horeca della Vallonia, le federazioni horeca provinciali, la federazione Horeca di Bruxelles, la Fedcaf nonché rappresentanti delle associazioni horeca locali e regionali, ristoratori, alberghi e B2B.

Il Covid-19 non può in alcun modo alterare la nostra primaria ed essenziale missione di accoglienza. Le nostre porte devono restare aperte a tutti, senza discriminazioni, siano esse sanitarie o di qualsiasi altro ordine”, scrivono le organizzazioni. “Siamo impoveriti dalla situazione, ma non prenderemo mai il posto delle autorità di controllo. Non abbiamo la voglia, le capacità e i mezzi. In nessun caso offriremo alcuna collaborazione in questo tipo di processo che si scontra con noi sul piano pratico e soprattutto etico”.

La bozza di protocollo è attualmente nelle mani del Crisis Strategy Expert Group (Gems) e nelle prossime settimane sono ancora in programma incontri con le autorità, conferma l’amministratore della Fédération Horeca Bruxelles, Fabian Hermans, secondo quanto riporta 7sur7, sito web di informazione generalista belga.

I rappresentanti del settore sostengono inoltre che le Regioni Vallonia e Bruxelles devono ristabilire la giustizia sociale. Il baratro è abissale in termini di solidarietà collettiva. “Siamo indignati: i nostri governi ignorano la nostra situazione ormai precaria. Non saremo in grado di canalizzare le manifestazioni e le azioni individuali o di piccoli gruppi se non dovessimo essere ascoltati”.

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